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Coronavirus, prevenzione delle malattie in genere. Dibattito all’istituto comprensivo di Sant’Eufemia

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LAMEZIA. Un incontro partecipato ed importante per parlare di prevenzione, anche in merito al Coronavirus, all’istituto comprensivo di Sant’Eufemia.

Il tema è stato introdotto dalla dirigente scolastica Fiorella Careri che ha ringraziato la 3^ commissione consiliare per l’attenzione mostrata ai bisogni della popolazione anche nel rispondere in termini di informazione e di sensibilizzazione.  Informazione è conoscenza e cultura – ha detto la dirigente – e la cultura è civiltà, rispetto, crescita ed integrazione. Qui, in questa “Scuola di frontiera“, l’inclusione e l’integrazione sono reali, vere e vissute – ha affermato il presidente Giancarlo Nicotera – grazie alla dirigenza, al corpo docente, al personale Ata, ai genitori ed agli alunni che hanno saputo condividere momenti e progetti fondamentali.


Qui, su quasi mille alunni, oltre a quella italiana, coesistono più di undici nazionalità ed esattamente: cinese, argentina, ucraina, egiziana, indiana, bengalese, bulgara, marocchina, rumena, senegalese, albanese. La terza commissione consiliare è venuta in questo Istituto – ha continuano Nicotera – per testimoniare con la presenza la vicinanza istituzionale alla Comunità in un momento particolare e per dare altresì informazioni utili atte a mettere in atto le più opportune e responsabili precauzioni ed evitare allarmismi o ingiustificati isolamenti.


Nello specifico la dott.ssa Annalisa Spinelli ha illustrato i contenuti delle circolari ministeriali sulla emergenza Coronavirus, in cui viene sottolineata l’importanza di igiene delle mani e respiratoria nella prevenzione della malattia. Ha, inoltre, descritto puntualmente le misure profilattiche che permettono di interrompere la catena del contagio, grazie ad una rete internazionale di sorveglianza. La dottoressa Giuseppina Berardelli, infettivologa, ha relazionato su modalità di trasmissione, periodo di incubazione e prospettive di trattamento farmacologico, soffermandosi sui motivi per cui il Coronavirus è stato capace di trasmettersi da pipistrelli e serpenti all’uomo, attraverso un “salto di specie”. Non c’è oggi nessun motivo per non entrare nei negozi cinesi, non recarsi al ristorante cinese o non frequentare bimbi e adulti cinesi. Anche nella ipotesi di un contatto con una persona malata o di un viaggio in un’area “calda”, trascorsi 14 giorni dal contatto o dal ritorno dall’area l’epidemica, se non compaiono sintomi di malattia, non c’è possibilità di avere contratto il virus e di poterlo trasmettere ad altre persone. Fattiva la partecipazione del pubblico numeroso ed attento.
Nell’incontro è emerso un messaggio finale che può essere così sintetizzato: “Manteniamo un alto livello di igiene e di attenzione sull’importanza della prevenzione delle malattie, che dipende anche dalle scelte individuali, a partire da quella più semplici di lavarsi frequentemente le mani. Le mani in cui è racchiusa la nostra salute sono le stesse che devono oggi metaforicamente stringersi in una catena di solidarietà che protegga tutti senza creare pregiudizi per nessuno”.

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