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Cortale. Conclusa con successo la seconda edizione di IstmoFest

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Il festival organizzato a Cortale da Tuttoteatro.com

CORTALE – Conclusa con un successo di pubblico e partecipazione la seconda edizione di IstmoFest latesummer a Cortale, quattro giorni di teatro, musica, arte e comunità organizzati da Tuttoteatro.com nella scorsa settimana, da giovedì a domenica, e che si sono concentrati in particolare negli spazi dell’Oratorio di Cortale e presso il locale Sotto&Sopra: programma all’insegna della varietà tematica e stilistica, come hanno dimostrato per esempio lo spettacolo “Petrolini Infinito” di e con Enoch Marrella, un filologico lavoro teatrale sulla grande figura di Ettore Petrolini e che ha catturato i presenti con sorrisi e meraviglia, ma anche il delicato laboratorio a cura della compagnia LaboArt, aperto a tutti, dal titolo emblematico “TeatroLabirinto” proprio per l’indagine attorno al mito del labirinto di Cnosso e del Minotauro, laboratorio conclusosi con una bella restituzione al pubblico nella serata di sabato.

Sempre LaboArt ha messo in scena la performance “Appunti per un Narciso” di e con Francesco Carchidi e il musicista Valerio Mirone, alias Pakkyone, con la sua cetra cinese tradizionale, detta ghuzeng, e le sue sonorità ipnotiche.

Ancora, domenica pomeriggio la sala dell’Oratorio si è riempita per la bella commedia in vernacolo “A ruga vecchia” messa in scena dal Gruppo Folk “I Curtalisi”, un lavoro con almeno dieci attori in scena che hanno fatto divertire il pubblico presente, suscitando tante belle risate e anche alcuni delicati momenti di commozione.

Diversi i bei momenti anche presso Sotto&Sopra, con la serata di venerdì dedicata ad alcune letture e interpretazioni di poesia, grazie anche all’accompagnamento musicale delle maestre Rosamaria Laugelli e Antonia Melina, nonché i momenti musicali con il maestro Gianni Riga e il suo sassofono.

Anche un momento espositivo, nei giorni del festival, nell’atelier della maestra artigiana Marianna Bartuca e con i suoi lavori di tessitura che mantengono in vita le più antiche tecniche di allevamento e lavorazione del baco da seta.

«In quattro giornate si è creata una comunità di spettatori – dichiara Mariateresa Surianello, ideatrice e curatrice della manifestazione – attenta nel vedersi rappresentata in vernacolo e, forse ancora di più, incuriosita dall’originalità degli appuntamenti e dalle modalità di fruizione. Con IstmoFest abbiamo gettato dei semi che germoglieranno e si propagheranno. Stiamo già immaginando la prossima edizione» – conclude.

 

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