Cosenza. Picchia la moglie, figlia 13enne lo denuncia
3 min di letturaLa vittima inizialmente aveva negato
Continua senza sosta l’attività di contrasto al fenomeno dei reati di cd. “violenza di genere” da parte della Polizia di Stato nella provincia di Cosenza.
Un uomo in particolare, al termine delle indagini condotte dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Cosenza, nella giornata odierna è stato destinatario di un provvedimento cautelare dall’A.G..
In particolare, è stata eseguita l’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa in data 2 dicembre u.s. dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 34enne di Rende, ritenuto responsabile del reato di cui all’art. 572 comma 2 c.p. (maltrattamenti verso familiari).
La misura cautelare scaturisce dalla segnalazione fatta in Questura, lo scorso mese di ottobre, dalla figlia tredicenne della coppia.
Più specificamente, la minore riferiva al personale della 3^ Sezione “Reati contro la persona, in pregiudizio dei minori e reati sessuali” della Squadra Mobile che il padre, dopo che in passato era stato arrestato per aver maltrattato la madre, adesso aveva ripreso in questa sua condotta vessatoria nei confronti della stessa, specie quando era ubriaco.
La minore era così turbata dalla situazione da non volere stare più in casa con i genitori e di preferire invece di andare a stabilirsi con gli zii.
La madre della minore però, sentita dagli uomini in Questura, inizialmente non confermava l’esistenza di tali maltrattamenti parlando genericamente solo di frequenti litigi tra lei e il coniuge.
Tuttavia l’avvio degli accertamenti sulla vicenda, attraverso l’escussione di tutte le persone informate sulla situazione, ne confermava l’esistenza fin quando, a sugello conclusivo, anche la madre della minore, e moglie dell’uomo, dopo un’ulteriore aggressione da parte dell’uomo, si presentava in Questura e raccontava al personale della Squadra Mobile tutti i maltrattamenti subiti.
Le indagini così accertavano che l’uomo, con condotte reiterate nel tempo, maltrattava e picchiava la moglie, con continue minacce, anche di morte, arrivando in una circostanza a rompere il cellulare della moglie per gelosia, in altre circostanze colpendola con schiaffi, pugni e calci, financo con il lancio di oggetti al suo indirizzo, ponendola in uno stato di sofferenza morale e psichica tale da renderle la vita assolutamente impossibile.
Le condotte dell’uomo sono state perciò ricostruite dalla Squadra Mobile e compiutamente riferite alla Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Capo dott. Mario Spagnuolo, che in breve ha richiesto ed ottenuto l’emissione dal G.I.P. del citato provvedimento cautelare.