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Cosenza ricorda il poeta Michele De Marco, detto Ciardullo

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Un appuntamento da non perdere per chi ama la poesia dialettale, quello di sabato 9 marzo 2019 a Cosenza, per ricordare i 65 anni dalla morte del grande poeta Michele De Marco, alias Ciardullo.

L’iniziativa è stata presa da alcune associazioni silane e cosentine, in primis il Comitato valorizziamo Ciardullo, l’Universitas Vivariensis e l’associazione culturale “Sguardi ecologici”. L’appuntamento è alle ore 18,30 davanti al busto bronzeo di Ciardullo in piazza XXV Luglio, oltre alla lettura di alcune tra le più belle poesie di Ciardullo, prenderanno la parola: Aurelio Morrone presidente del Comitato Valorizziamo Ciardullo, il sindaco del nuovo comune di Casali del Manco,Nuccio Martire, il rettore dell’Universitas Vivariensis Demetrio Guzzardi, che illustrerà l’opera di Giuseppe Rito autore del busto di Ciardullo, ed ancora Francesco Morrone responsabile dell’associazione Sguardi ecologici e Flavio Longo responsabile del progetto “Sila d’amare”. Per la famiglia di Ciardullo sarà presente il nipote Francesco De Marco, autore e regista. Sotto i portici di piazza XXV Luglio sarà allestita la mostra “Ohè! Il settimanale umoristico dialettale di Ciardullo”, già presentata durante la Settimana della cultura calabrese del 2014. Al termine della manifestazione, brindisi per «la salute del nostro amato dialetto».

Michele De Marco in arte Ciardullo, nasce il 17 marzo 1884 a Perito, una frazione di Pedace (oggi Casali del Manco). Il padre Vittorio, avvocato, scrive versi dialettali con lo pseudonimo Crautu Gervinu. Il giovane Michele studia nel collegio italoalbanese di San Demetrio Corone e poi al Liceo Classico “Telesio” di Cosenza. Nel 1907 si laurea in giurisprudenza a Urbino, apre uno studio legale nella centro storico di Cosenza, nei pressi di piazza Duomo, ma ben presto si accorge che non era tagliato per fare l’avvocato; per vivere insegna lingua francese e italiano a Cosenza. Nel 1911, sposa Maria Aloisa Martire, che gli darà sei figli; la donna morì dieci anni dopo, nel 1921; Ciardullo si risposa nel 1929 con la sorella della moglie defunta, Gilda Martire e da lei avrà un altro figlio. Michele De Marco fu antifascista e si impegnò per l’affermazione della libertà, e per il riscatto della povera gente, alla quale, dava voce attraverso i giornali da lui fondati e diretti: Ohè e Calabria Democratica. Dopo la seconda guerra mondiale, fu sindaco di Pedace di nomina prefettizia e, oltre ad avviare la rinascita del paese, organizzò con un gruppo di giovani una compagnia teatrale da lui diretta. I suoi versi dialettali furono raccolti nel 1940 in un volume con lo pseudonimo di Ciardullo; scrisse drammifarse e commedie in dialetto calabrese, raccolti in un’antologia curata da Antonio Piromalli. La sua produzione letteraria è vasta e spazia dalla poesia in dialetto al teatro, alla satira in lingua e al giornalismo, strumenti efficaci per combattere ingiustizieipocrisieautoritarismi e per poter dare sfogo con tono misurato e dignitoso ai drammi e alle amarezze della vita. Ha concluso la sua esistenza terrena il 10 marzo 1954, il Comune di Cosenza qualche anno dopo gli ha dedicato un busto bronzeo al centro della piazza XXV Luglio.

 

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