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Covid, indice Rt a 1,06. Epidemia accelera, per la prima volta criticità

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Coronavirus: negli anticorpi un gene cruciale per il vaccino

Il peggioramento dell’epidemia di Covid-19 accelera. L’indice Rt è pari a 1,06, con un aumento di casi in 17 regioni

Dalla scuola arriva il 2,5% nuovi focolai. Sono alcune delle indicazioni contenute nel monitoraggio settimanale realizzato da Istituto superiore di sanità e ministero della Salute, relativo al periodo 28 settembre-4 ottobre, con dati aggiornati al 6 ottobre, che esorta a mantenere “comportamenti rigorosi”.

In Italia si è ormai concretizzato un passaggio di fase epidemico con aumento consecutivo di casi da 10 settimane e, “per la prima volta, segnali di criticità significativi relativi alla diffusione del virus” Sars-Cov-2, che orami circola in tutto il Paese. Si osserva inoltre “un notevole carico dei servizi territoriali che va monitorato per i suoi potenziali riflessi sui servizi assistenziali”.

Dal report si evince dunque che, per la decima settimana consecutiva, continuano ad aumentare i nuovi casi con un’incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni di 44,37 per 100.000 abitanti, registrata tra il 21 settembre e il 4 ottobre, rispetto al 34,2 per 100.000 abitanti del periodo 14-27 settembre. Si osserva anche un aumento nel numero di casi sintomatici nello stesso periodo (8.198 nel periodo 21/9-4/10 contro i 6.650 del periodo 14-27/9).

Inoltre si registra “un lieve aumento” di focolai Covid-19 in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico. Rimane tuttavia complessivamente “una dinamica di trasmissione limitata, pari al 2,5% di tutti i nuovi i focolai in cui è stato segnalato il contesto di trasmissione”.

Il monito, ritenuto “essenziale” dagli esperti, resta quello di “mantenere l’attenzione sulle misure già introdotte per prevenire trasmissione intra-­scolastica, come lo screening, la rilevazione della temperatura giornaliera da parte delle famiglie e le procedure per la gestione di casi sospetti sintomatici in ambito scolastico”, come si legge nel report.

In Italia sono complessivamente 3.805 i focolai di Covid-19 attivi, di cui 1.181 nuovi: nella precedente settimana erano 3.266 quelli attivi di cui 909 nuovi. Focolai che sono stati registrati nella quasi totalità delle province italiane (104 su 107), e che nella maggior parte dei casi (77,6%) continuano a verificarsi in ambito domiciliare. Continua invece a scendere la percentuale dei focolai rilevati nell’ambito di attività ricreative (4,1% vs 4,5% della settimana precedente).

“La trasmissione locale del virus, diffusa su tutto il territorio nazionale, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti soprattutto segnalati in ambito domiciliare/familiare”, spiegano gli esperti di Iss e ministero. “Rimane fondamentale – ribadiscono mantenere un’elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento ormai chiaro e più rapido della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione: lavaggio delle mani, uso delle mascherine e distanziamento fisico”.

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