Covid Italia e boom reinfezioni, chi rischia di più: cosa sappiamo
3 min di letturaDai dati contenuti nel rapporto dell’Iss emerge che continua a crescere la percentuale di reinfezioni sul totale dei contagi Covid
Covid oggi Italia e impennata delle reinfezioni. Dai dati contenuti nell’ultimo rapporto dell’Iss emerge che continua a crescere la percentuale di chi si reinfetta. Ma chi rischia di più?
Reinfezioni e report Iss
Aumentano i casi di reinfezione al Covid-19 in Italia. Secondo quanto emerge dal report esteso dell’Istituto superiore di sanità (Iss), “dal 24 agosto 2021 al 11 maggio 2022 sono stati segnalati 438.726 casi di reinfezione, pari a 3,6% del totale dei casi notificati. Nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati risulta pari a 5,8%, in aumento rispetto alla settimana precedente (il cui valore era 5%)”.
In Italia i riflettori restano accesi sulla variante Omicron e sottovarianti. Omicron ha una prevalenza stimata al 100%, con la sottovariante BA.2 predominante a sfiorare il 94% e la presenza di alcuni casi delle sottovarianti BA.4 e BA.5. In data 12 maggio, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie Ecdc ha inoltre riclassificato questi due sottolignaggi della variante Omicron di Sars-CoV-2, BA.4 e BA.5, da varianti di interesse a Voc. BA.4 e BA.5 sono state identificate per la prima volta in Sudafrica, rispettivamente a gennaio e febbraio 2022, e da allora sono diventate le varianti dominanti in quell’area. L’Ecdc evidenzia come entrambi i lignaggi contengano delle mutazioni specifiche nel dominio che lega il recettore della proteina Spike (Rbd) rispetto a Omicron 2 (BA.2). Studi preliminari suggeriscono un cambiamento significativo nelle proprietà antigeniche di BA.4 e BA.5 rispetto a Omicron 1 e 2, soprattutto rispetto a Omicron 1.
Le reinfezioni da Sars-Cov 2 “sono in aumento e arrivano al 6%. E’ una costante che osserviamo da quando circola la variante Omicron”, riferisce Anna Teresa Palamara, direttrice Malattie infettive dell’Istituto superiore di Sanità, nel video di commento al monitoraggio settimanale sull’epidemia di Covid-19, sottolineando che “fortunatamente queste reinfezioni non sono associate a casi gravi o a casi che richiedono troppe ospedalizzazioni”.
Omicron e reinfezioni, chi rischia di più
In Italia “la sottovariante Omicron Ba.2 ha quasi completamente soppiantato la Ba.1, mentre vengono già segnalati i primi casi di Ba.4. Allo stato attuale delle conoscenze, queste nuove sotto-varianti di Omicron sembrano avere una maggior trasmissibilità rispetto a Ba.2 e, soprattutto, una maggior capacità di evadere la protezione immunitaria, sia da vaccino, sia da pregressa infezione: questo determina una probabilità più elevata di reinfezione, oltre ad una maggiore resistenza di queste varianti agli anticorpi monoclonali”, ha sottolineato la Fondazione Gimbe nell’ultimo report.
“Il rischio di reinfezione colpisce in particolare i più giovani (fascia d’età 12-49 anni), le donne rispetto agli uomini, le persone con prima diagnosi di Covid-19 notificata da oltre 210 giorni, le persone non vaccinate o vaccinate con almeno una dose da oltre 120 giorni, gli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione”, rileva Gimbe.