Covid Italia, contagi in calo da 4 settimane. Gimbe: “Discesa frena”
3 min di letturaIl report: 72 Province superano i 500 contagi per 100.000 abitanti. Cartabellotta: “Non abolire mascherine al chiuso e isolamento positivi”
Continuano a calare in Italia i contagi covid, che nella settimana 16-22 febbraio sono pari a 349.122 contro i 439.70 della precedente. La discesa dei nuovi positivi, però, frena, -20,6%, con i tamponi giù del 19,6%. Questi i dati del monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che conferma il calo dei decessi (1.828 rispetto a 2.172), dei casi attualmente positivi (1.291.793 contro 1.550.410), delle persone in isolamento domiciliare (1.277.821 rispetto a 1.533.689), dei ricoverati con sintomi (13.076 contro 15.602) e delle terapie intensive (896 da 1.119).
“Da quattro settimane – commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – i nuovi casi settimanali sono in calo: sono circa 350 mila con una riduzione del 20,6% rispetto alla settimana precedente e una media mobile a 7 giorni che scende da 59.701 casi del 16 febbraio a 49.875 il 22 febbraio (-16,5%). Tale riduzione è imputabile sia alla ridotta circolazione virale che al calo dei tamponi, il cui tasso di positività si mantiene sostanzialmente stabile”.
Nella settimana 16-22 febbraio in tutte le Regioni si rileva una riduzione percentuale dei nuovi casi: dal -0,5% della Calabria al -35,9% del Friuli-Venezia Giulia. Sono 72 le Province che superano i 500 casi per 100.000 abitanti, tra cui 5 con incidenza superiore ai 1.000 casi per 100.000 abitanti: Oristano (1.965), Reggio di Calabria (1.216), Siracusa (1.215), Fermo (1.022) e Vibo Valentia (1.006).
“Se i dati consentono di guardare avanti con ragionevole ottimismo, non è accettabile ‘approfittare’ della fine dello stato di emergenza per confondere le carte in tavola: discesa della quarta ondata non significa circolazione endemica del virus né, tantomeno, fine della pandemia. Tali accezioni, infatti, rappresentano distorsioni della realtà che disorientano la popolazione e rischiano di legittimare decisioni azzardate”.
Questo il commento di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, che nel report di monitoraggio indipendente su Covid-19 sottolinea: “Indipendentemente dal termine dello stato di emergenza, al momento è impossibile abolire misure di sanità pubblica come mascherine al chiuso e isolamento dei positivi, indispensabili per consentire la completa riapertura di tutte le attività”.
“La quarta ondata – conclude – è in piena fase discendente, con evidente riduzione della pressione ospedaliera e dei decessi. Tuttavia, 50 mila nuovi casi al giorno, tasso di positività dei tamponi al 10% e quasi 1,3 milioni di casi attualmente positivi dimostrano che la circolazione del virus è ancora piuttosto elevata”, ma soprattutto, esorta Cartabellotta, “lo sguardo deve essere sin da ora rivolto al prossimo autunno-inverno: se è ragionevolmente certa una tregua nei prossimi mesi, questo tempo prezioso deve essere sfruttato al meglio per un’adeguata programmazione. Perché con il nuovo inverno il risveglio dal ‘sogno collettivo’ potrebbe essere molto brusco”.