Covid Italia, Sileri: “Con dati di oggi no altre restrizioni”
4 min di letturaIl sottosegretario alla Salute in vista della cabina di regia: “Sono abbastanza tranquillo, messa in atto strategia progressiva che ha permesso aperture”
Con i dati covid di oggi in Italia, in attesa di numeri relativi alla variante Omicron, non servirebbero altre restrizioni.
E’ la posizione di Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, in vista della cabina di regia che giovedì 23 dicembre si riunirà per valutare eventuali misure.
“Se i dati di giovedì 23 dicembre fossero quelli che abbiamo oggi, non ci sarebbe bisogno di ulteriori restrizioni. Se dovessimo invece avere un aumento mostruoso dei contagi, a questo punto dobbiamo valutare il numero dei ricoveri, i posti letto che vengono occupati. Se i dati dovessero essere quelli di oggi, andrei cauto con ulteriori restrizioni“, dice Sileri ospite a ‘Non stop news’ su Rtl 102.5.
“L’Italia – aggiunge- ha fatto dei passi avanti rispetto agli altri Paesi con il Green Pass e poi con il Green Pass rafforzato. Noi abbiamo ancora tutte le misure: vedi la mascherina all’aperto reintrodotta nei luoghi più affollati. Noi abbiamo ancora una pratica quotidiana che ci difende non poco. Il virus si combatte attraverso i vaccini sicuramente, ma ci sono tanti anche altri filtri che ci proteggono: il lavaggio delle mani, la mascherina, la distanza di sicurezza, le terapie per coloro che si ammalano, l’utilizzo spregiudicato dei tamponi”.
“In tutti questi filtri, a seconda della variante che circola e di quanto circola, ci sono delle carte che dobbiamo giocarci. Sono abbastanza tranquillo, vi dico la verità. Abbiamo messo in atto una strategia progressiva e in questo momento come vedete siamo aperti. È una variante che creerà sicuramente dei problemi e seguire qualche misura in più è sicuramente molto meglio di una chiusura”, spiega ancora.
Sulla possibilità di tampone ai vaccinati durante le feste, Sileri invita ad aspettare i dati. “Certo, un utilizzo maggiore dei tamponi ha l’utilità di ridurre quanto più possibile la circolazione del virus, individuando le persone eventualmente positive che possono innescare contagi secondari e quindi altri focolai. Dobbiamo aspettare e valutare quella che sarà innanzitutto la prevalenza della variante Omicron in Italia e poi mutuare anche quella che è l’esperienza, purtroppo, di Paesi che stanno vivendo un’esplosione di contagi legati alla Omicron”, sostiene.
“Il Regno Unito, ad esempio – ha proseguito Sileri – ha una mole di contagi impressionante e diciamo che questa quarta ondata è stata ulteriormente accelerata come numeri della variante Omicron, ma in questo momento non si esprime con un aumento del numero dei decessi. È pur vero che chi viene oggi contagiato, magari finisce in ospedale, deve aspettare qualche giorno per vedere l’esito del ricovero. È prematuro essere ottimisti o pessimisti nei confronti della variante Omicron, anche se i dati iniziali dicono che sia una variante più contagiosa e probabilmente meno cattiva dal punto di vista di letalità, ma è comunque troppo presto”.
Quanto alla possibilità di trascorrere le feste con parenti, amici, commensali no vax, Sileri è categorico: “Diserterei l’appuntamento, a casa mia non entrano. Io spenderei anche il giorno di Natale per convincere un no vax, se ne convinco uno so che l’ho salvato, quindi va benissimo. Però a casa con una famiglia e una zia anziana, assolutamente no. Il cenone è meglio farlo tra vaccinati”.
Infine, sul vaccino anti-Covid Novavax, appena approvato dal’Ema, il sottosegretario ritiene che “va incontro a coloro che sono riluttanti nei confronti dei vaccini a mRna, una nuova opzione efficace, un’arma in più per combattere il virus. Spero che più persone incontrino l’idea della vaccinazione come salvezza nei confronti di un virus che uccide, senza dubbi”. Si tratta del “quinto vaccino approvato in Europa, è sicuro ed efficace e utilizza una tecnologia consolidata, già in uso per altri vaccini. Può essere quindi utile per convincere chi sino a oggi non si è fidato di una tecnologia nuova come quella dei vaccini a Rna”.