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Covid Italia, Speranza: “A settembre nuova campagna vaccinale”

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roberto speranza

Il ministro della Salute: “Attenzione alta, prudenza e mascherina dove c’è rischio”

“A settembre seguiremo come sempre le indicazioni delle autorità scientifiche, ma sicuramente” contro Covid “ci sarà una campagna di vaccinazione nuova. Stiamo lavorando ad un nuovo piano, una campagna importante e significativa che ci aiuterà e rafforzerà”.

Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine dell’Assemblea di Farmindustria a Roma.

“Abbiamo il 90% degli over 12 nel Paese che è vaccinata, abbiamo anticorpi monoclonali e antivirali, c’è una situazione diversa, ma ciò non toglie che dobbiamo tenere alta l’attenzione, monitorare, invitare le persone alla prudenza, e portare le mascherine nei luoghi e situazioni a rischio” ha detto Speranza, commentando i dati dell’Agenas che hanno evidenziato come con Omicron 5 i contagi siano 100 volte superiori rispetto allo scorso anno.

“E poi, dobbiamo insistere con la campagna di vaccinazione che è in corso: chi non ha fatto la terza dose può farla, sfioriamo 40 mln di persone che hanno fatto il booster, ma si può crescere. Anziani e fragili facciano il secondo booster. Il mio appello è di non aspettare, poi a settembre ci sarà un campagna più larga, ma chi è particolarmente esposto deve difendersi con il secondo booster e l’utilizzo della mascherina” ha sottolineato.

Secondo quanto riporta la Fondazione Gimbe nell’ultimo monitoraggio indipendente su Covid-19, relativo al periodo 29 giugno-5 luglio, in Italia “al 6 luglio sono state somministrate 932.800 quarte dosi” di vaccino anti-Covid, “con una media mobile di 5.809 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 6.109 della scorsa settimana (-4,9%).

In base alla platea ufficiale (4.422.597 persone, di cui 2.795.910 di over 80, 1.538.588 pazienti fragili della fascia di età 60-79 anni e 88.099 ospiti delle Rsa che non ricadono nelle categorie precedenti), aggiornata al 20 maggio, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi (sottostimato dal mancato aggiornamento della platea) è del 21,1% con nette differenze regionali: dal 6,6% della Calabria al 41,3% del Piemonte”.

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