Covid, il ministro Speranza: “Aumenteremo i tamponi”
2 min di letturaNella battaglia per contenere il virus l’utilizzo appropriato dei test è una delle leve essenziali
Ad oggi il ‘gold standard’ riconosciuto è il tampone molecolare classico. Noi abbiamo settimana dopo settimana rafforzato le capacità italiane di testare, siamo arrivati ormai alla potenzialità di oltre 100mila tamponi al giorno, prevediamo di aumentare ancora questo numero nelle prossime settimane.
Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, rispondendo alla Camera all’interrogazione sui test veloci per la rilevazione del virus Covid-19, con particolare riferimento al relativo utilizzo in ambito scolastico.
“Siamo al lavoro come comunità mondiale per lo sviluppo di un vaccino ma è evidente che ancora per alcuni mesi dovremmo resistere con comportamenti corretti, l’uso appropriato dei test è una delle leve essenziali“, ha detto ancora.
Sul fronte mascherine, “oggi l’Italia non è più in balia di un mercato internazionale. Oggi l’italia è riuscita a stimolare una produzione privata molto significativa e a mettere in campo una produzione pubblica di circa 30 milioni di mascherine al giorno”, ha sottolineato Speranza, rispondendo a una interrogazione sullo scandalo mascherine. Su questi dispositivi “c’è stato uno sforzo enorme di tutte le Regioni italiane – ha ricordato – di fronte a una situazione che era oggettivamente difficile e che non può essere nascosta, e lo stesso sforzo c’è stato da parte della Protezione Civile e del commissario straordinario. La ragione di fondo è che, con il passare degli anni, la produzione industriale di questi dispositivi è stata delocalizzata verso altre aree del mondo”.
Quanto alle vicende relative al contratto di fornitura di dispositivi di protezione individuale sottoscritto dalla Regione Lazio, ha affermato: “Rispetto alle indiscrezioni giornalistiche e a presunte relazioni di singole aziende con realtà malavitose, io non posso che esprimere la massima fiducia nei confronti degli organismi inquirenti, che sapranno fare la propria parte ed essere all’altezza del proprio compito istituzionale”.