Covid, Speranza: “Con varianti contagio anche con tante vaccinazioni”
2 min di letturaIl ministro della Salute: “Siamo a 54 milioni di dosi, avanti con l’obbligo per i sanitari”
“Purtroppo la pandemia da Covid non è finita. Dobbiamo dire la verità: i numeri ci segnalano, anche in altre parti d’Europa e del mondo, che nonostante una vaccinazione significativa, il contagio può esserci a causa di queste varianti, soprattutto della variante Delta”.
Lo ha evidenziato il ministro della Salute Roberto Speranza, a margine di una visita all’ospedale ‘San Leopoldo Mandic’ di Merate (Lecco), accompagnato dalla vicepresidente e assessore alla Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti.
“Questo – ha aggiunto – deve spingerci, ancora di più, a correre sulle vaccinazioni e a mantenere quell’atteggiamento di prudenza, di attenzione e di gradualità che io ritengo essere indispensabile. Dobbiamo continuare sulla strada che abbiamo iniziato il 26 di aprile, che è una strada di gradualità e di grande prudenza – ha insistito il ministro – perché questa battaglia non è ancora vinta e l’insidia delle varianti è un’insidia con cui fare i conti con il massimo dell’attenzione”.
Speranza ribadisce che “la vaccinazione è la vera, importante, arma che noi abbiamo per chiudere questa stagione così difficile. Oggi supereremo 54 milioni di dosi somministrate”. “Dobbiamo insistere e lavorare perché questo vaccino è veramente fondamentale se vogliamo metterci alle spalle un passato così difficile”. “Oggi – ha annunciato -supereremo 54 milioni di dosi” di vaccino anti-Covid “somministrate. Stiamo andando avanti con un numero di almeno 500mila somministrazioni al giorno di media, che è un numero importante, positivo, anche in questo caso frutto di una rete, le nostre donne e i nostri uomini del Servizio sanitario nazionale”.
Anche se la circolazione di varianti più contagiose di Sars-CoV-2 impone di proseguire sulla linea della gradualità, della prudenza e della cautela, “però non vi è dubbio che siamo in un’altra fase rispetto ai mesi passati”, ha evidenziato il ministro. Un fase in cui, proprio grazie all’arma del vaccino con il quale possiamo sperare di sconfiggere il virus, “io credo che possiamo mettere la testa con maggiore determinazione, con maggiore attenzione, sull’altra sfida: come costruire il Servizio sanitario nazionale del futuro”.
In merito all’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari, “dobbiamo lavorare perché quella norma venga pienamente rispettata”, ha ricordato il ministro della Salute.