Covid, “terapie intensive sovraccariche in Sicilia e Calabria”
2 min di letturaIl report Altems: sull’isola il tasso di saturazione dei posti letto, al 20 settembre, riguarda anche l’area non critica
Allarme terapia intensiva in Sicilia, già in zona gialla per l’emergenza covid, e in Calabria, che finora è rimasta in zona bianca come il resto d’Italia.
Le terapie intensive nelle due regioni sono sovraccariche, con un tasso di saturazione dei posti letto, al 20 settembre, che nell’isola riguarda anche l’area non critica.
E’ quanto emerge dal 66° Instant Report Covid-19 di Altems, l’Alta Scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell’Università Cattolica, che settimanalmente effettua un confronto sistematico dell’andamento della diffusione del coronavirus Sars-CoV-2 a livello nazionale.
“L’indicatore di stress del Servizio sanitario nazionale elaborato da Altems sulla settimana (17-23 settembre) – rileva il direttore di Altems, Americo Cicchetti – mostra un valore medio nazionale pari a 0,31 (il massimo, pari a 1, indica l’ingresso in zona gialla), con un’incidenza media settimanale pari a 47 nuovi casi ogni 100.000 abitanti e il 77% della popolazione over 12 che ha completato il ciclo vaccinale con valori differenti tra le regioni”.
“La regione con il rischio di soglia in zona gialla più elevato – sottolinea – è la Sicilia, con un indice di stress pari a 0,67, un’incidenza media settimanale pari a 84 nuovi casi ogni 100.000 abitanti e il 69% della popolazione over 12 che ha completato il ciclo vaccinale. A seguire la Provincia autonoma di Bolzano, con un indice di stress pari a 0,64, un’incidenza media settimanale pari a 77 nuovi casi ogni 100.000 abitanti e il 71% della popolazione over 12 che ha completato il ciclo vaccinale. Al contrario, la regione con il rischio di soglia in zona gialla più basso è il Molise con un indice di stress pari a 0,09, un’incidenza media settimanale pari a 15 nuovi casi ogni 100.000 abitanti e l’81% della popolazione over 12 che ha completato il ciclo vaccinale”.