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Covid. Uecoop: salto in zona bianca vale 1 mln di posti di lavoro

3 min di lettura
Covid: Navigli vuoti, pochi clienti e niente assembramenti

Da matrimoni a spettacoli, da palestre a centri wellness la ripartenza dopo il crack

Comunicato stampa

Il salto in zona bianca per l’Italia vale 1 milione di posti di lavoro per matrimoni, palestre e wellness e spettacoli con una decisa ripartenza di attività che più hanno sofferto per le limitazioni di sicurezza imposte dall’emergenza Covid.

E’ quanto emerge dalla analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat e Assoeventi in relazione al nuovo cambio di colore che fa salire a 40,5 milioni gli italiani in aree dove le restrizioni anti contagio sono al minimo con il via libera a matrimoni e feste con il green pass, mentre per le tavolate al ristorante al chiuso è ancora previsto un massimo di 6 persone e palestre, cinema e teatri continuano ad avere limiti di capienza.

Le misure di sicurezza imposte su orari e spostamenti – sottolinea Uecoop – sono costate al settore degli spettacoli la cancellazione di oltre 7 eventi su 10 (72,6%) nel 2020 mettendo in ginocchio un comparto nel quale operano molte cooperative con un forte indotto dai servizi al turismo.

L’allungamento degli orari e la possibilità di spalmare spettacoli ed eventi su tutta la giornata permette – evidenzia Uecoop – di rimettere in moto un settore che ha perso 2 giornate di lavoro su 3 nell’arco dell’anno. Anche il settore del wellness si sta rialzando a fatica – evidenzia Uecoop – visto che da quando è scoppiata la pandemia ha perso – stima Uecoop – quasi il 90% del fatturato annuo con istruttori a casa e macchinari e spazi inutilizzati.

La riapertura è sicuramente una svolta dopo mesi passati in apnea anche se – rileva Uecoop – il peso economico della pandemia si farà sentire a lungo.

Con la zona bianca la ripartenza dei matrimoni con feste e invitati no limits, seppur con il green pass, rappresenta – sottolinea Uecoop – una boccata di ossigeno importante per un comparto che con la pandemia ha visto cancellare quasi 1 cerimonia su 2 (-47,5%) nel 2020 rispetto all’anno precedente – spiega Uecoop su dati Istat – con un crollo del 90% del fatturato e un trend negativo che continua anche nel 2021 secondo Assoeventi.

Dalla ristorazione alla fotografia, dai trasporti al florovivaismo, dai viaggi all’abbigliamento, dall’immobiliare fino alla vigilanza privata – evidenzia Uecoop – la crisi generata dal Covid ha stravolto i bilanci delle 80mila realtà che operano nel settore e costretto migliaia di coppie – continua Uecoop – a contrattare rimborsi o voucher per riorganizzare nei tempi e nei modi il pronunciamento del fatidico con danni economici e problemi organizzativi e psicologici.

Siamo di fronte a una emergenza senza precedenti e la progressiva ripartenza non riuscirà a riassorbire in tempi brevi le perdite – conclude Uecoop – per questo è necessario usare bene e i rapidamente i fondi del Recovery plan, snellendo al massimo la burocrazia considerato che non si tratta di settori “isola” ma di comparti strettamente intrecciati con l’intera economia nazionale a partire dal turismo e dalla ristorazione.

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