Covid, von der Leyen: “Dobbiamo sapere da dove è arrivato il virus”
2 min di lettura“E’ una pandemia orribile. Dobbiamo sapere da dove è arrivata, per assicurarci che non succeda mai più”
In vista del G7 in Cornovaglia, l’Ue si allinea agli Usa per premere sulla Cina affinché si arrivi ad un’indagine seria che consenta di capire la genesi della pandemia di Covid-19.
“E’ della massima importanza – scandisce in conferenza stampa a Bruxelles la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen – che sappiamo qual è l’origine del coronavirus” Sars-CoV-2.
Sulla stessa linea il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel. “Siamo molto chiari – afferma – serve piena trasparenza, per imparare la lezione. Sosteniamo tutti gli sforzi tesi a fare chiarezza: il mondo ha diritto di sapere esattamente che cosa è successo. Sosterremo certamente tutti gli sforzi per avere trasparenza”.
“Dall’esperienza della crisi finanziaria – continua von der Leyen – abbiamo tratto delle lezioni. Abbiamo fatto delle analisi, sviluppato strumenti, per essere più rapidi” a rispondere in futuro in casi simili.
“Lo stesso – dice ancora – deve avvenire qui: è una pandemia orribile. Dobbiamo sapere da dove è arrivata, per trarre le giuste lezioni e per sviluppare gli strumenti giusti, per assicurarci che non succeda mai più. Gli esperti che indagano devono avere un accesso completo a tutto quello che è necessario per trovare la fonte di questa pandemia”.
“E in ragione di questo – prosegue la presidente – dovremo trarre le conclusioni: c’è un’ampia gamma di opzioni diverse che vengono esaminate ora ed è importante che arriviamo al quadro giusto” di qual è stata l’origine della pandemia. “Per questo le squadre” che torneranno ad indagare “devono davvero avere accesso alle informazioni e ai siti”, conclude.
In conferenza stampa, von der Leyen spiega poi che nell’Ue “oltre il 50% della popolazione adulta” ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro Covid-19 e “100 mln di europei sono pienamente vaccinati” contro la malattia provocata dal coronavirus Sars-CoV-2, risultati ottenuti “senza smettere di esportare” le dosi verso “90 Paesi”.