Crisi idrica in Calabria: un’emergenza ignorata che richiede interventi
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“È necessaria la convocazione immediata di un Consiglio regionale ad hoc per affrontare il problema in modo concreto e strutturato”
Comunicato Stampa
La Calabria sta affrontando una crisi idrica senza precedenti, che rischia di compromettere il tessuto sociale, economico e ambientale della regione. Nonostante l’evidente gravità della situazione, le istituzioni regionali non hanno ancora messo in campo un piano incisivo per affrontare il problema in maniera strutturale.
Le scarse precipitazioni registrate nelle stagioni autunnali e invernali, unite a temperature superiori alla media, hanno determinato una drastica riduzione delle riserve idriche superficiali e sotterranee. Di conseguenza, sia l’approvvigionamento idrico per la popolazione che le attività agricole e industriali stanno subendo gravi ripercussioni. Gli eventi che hanno segnato l’estate 2024 calabrese testimoniano la gravità della situazione:
Provincia di Reggio Calabria:
- A luglio 2024, il Governatore Roberto Occhiuto ha dichiarato lo stato di emergenza per la città metropolitana di Reggio Calabria a causa della grave carenza idrica. La diga del Menta, principale fonte di approvvigionamento, era al 40% della sua capacità massima.
Provincia di Crotone:
- Nello stesso periodo, lo stato di emergenza è stato esteso alla provincia di Crotone. L’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici ha classificato la situazione come di “severità idrica alta” per questa area.
Provincia di Cosenza:
- Ad agosto 2024, la Regione Calabria ha richiesto al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza per 23 comuni della provincia di Cosenza, tra cui Cariati, a causa del grave deficit idrico. Il sindaco di Cariati ha evidenziato una riduzione della fornitura idrica di circa il 50%, invitando la popolazione a un uso responsabile dell’acqua.
Provincia di Catanzaro:
- Nel novembre 2024, la città di Catanzaro ha affrontato una crisi idrica significativa, culminata con la chiusura delle scuole a causa di una rottura dell’acquedotto. Questo evento ha evidenziato la fragilità delle infrastrutture idriche locali e la necessità di interventi strutturali.
Provincia di Vibo Valentia:
- Nel giugno 2024, la provincia di Vibo Valentia ha registrato un calo del 40% nella sorgente Conture, che serve i comuni di Parghelia, Zambrone e Tropea. Per affrontare la carenza, sono stati attivati pozzi e realizzati bypass con altri schemi acquedottistici.
Nonostante questi provvedimenti, molti comuni hanno continuato a fronteggiare gravi carenze idriche. Ad esempio, a Gimigliano, in provincia di Catanzaro, l’erogazione dell’acqua è stata sospesa durante le ore notturne per sei mesi consecutivi, fino alla vigilia di Natale 2024, a causa della scarsità di risorse e delle infrastrutture obsolete. Situazioni simili si sono verificate in altri comuni, dove le interruzioni nell’erogazione dell’acqua sono diventate una realtà quotidiana, causando disagi sia per l’uso domestico che per l’agricoltura.
La Sorical, società responsabile della gestione del servizio idrico in Calabria, ha comunicato riduzioni nella fornitura d’acqua in diversi acquedotti, tra cui il Savuto e l’Abatemarco, a causa del calo della produzione idrica dalle sorgenti. Queste riduzioni hanno interessato numerosi comuni, causando ulteriori disagi alla popolazione.
INTERVENTI URGENTI E STRUTTURALI NECESSARI
Di fronte a questa grave emergenza, si rende necessario un piano strategico regionale basato su interventi strutturali immediati:
- Bacini di raccolta dell’acqua piovana: Sistemi decentralizzati per accumulare acqua in aree urbane e rurali.
- Recupero delle acque reflue: Implementazione di sistemi avanzati di depurazione per riutilizzare l’acqua trattata in agricoltura e nell’industria.
- Desalinizzazione a energia rinnovabile: Realizzazione di impianti di osmosi inversa per la trasformazione dell’acqua di mare in acqua potabile.
- Modernizzazione della rete idrica: Un piano di intervento graduale con il coinvolgimento degli enti locali per ridurre le perdite e migliorare l’efficienza del servizio.
- Tavolo tecnico regionale permanente: Un organismo stabile per la pianificazione degli investimenti infrastrutturali e la gestione delle emergenze.
- Coinvolgimento di aziende e università: Sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche per una gestione sostenibile delle risorse idriche.
È necessaria la convocazione immediata di un Consiglio regionale “ad hoc” per affrontare il problema in modo concreto e strutturato. Le istituzioni regionali devono attivarsi con urgenza per garantire misure efficaci e durature, dimostrando il proprio impegno nel tutelare il benessere dei cittadini e nel preservare le risorse naturali della Calabria.
Antonio Piserà
già Consigliere Comunale di Tropea