L’opera “Cultura e Letteratura nel Lametino” presentata al “Maggio dei Libri 2017”
3 min di letturadi LINA LATELLI NUCIFERO
Sono ottanta gli autori compresi nel libro “Cultura e letteratura nel Lametino. La storia-I testi-L’immaginario” di Italo Leone presentato dalla Fidapa nell’ambito della rassegna “Il Maggio dei Libri 2017” organizzata dal Sistema Bibliotecario Lametino e dal Comune di Lamezia Terme. Italo Leone, presidente dell’UNITER dal 2006, grazie alla sua attività di organizzatore e relatore svolta in questa associazione, ha avuto l’opportunità di conoscere molti autori lametini contemporanei e di apprezzare le loro opere ritenendoli degni di essere inseriti in questa monumentale opera, di letteratura ed antologia, divisa in due volumi di quasi 1000 pagine.
Per questo meritorio lavoro Italo Leone conquista giustamente l’attributo di primo storico della letteratura lametina. «Molti degli autori delle opere presentate – ha commentato lo storico – meritano di essere apprezzate e inserite nel più vasto contesto della letteratura regionale calabrese e internazionale, non per spirito campanilistico, ma perché di fatto hanno un respiro che va oltre i confini del Lametino». Solo pochissimi sono compresi nelle due maggiori opere di letteratura calabrese, di Piromalli e Crupi, e quindi diventa di vitale importanza avere un’idea della produzione letteraria, poetica, saggistica, narrativa che, partendo dal 1200, giunge ai nostri giorni.
Si tratta di una produzione culturale che analizza la formazione e l’evoluzione storica della società lametina in tutte le sue manifestazioni culturali, antropologiche e perfino nell’immaginario. Da qui il significato del titolo “Cultura e letteratura nel Lametino. Storia, testi e immaginario” riferito non solo alla storia della letteratura, ma anche alla cultura e alla letteratura. Infatti il libro tenta, per grandi linee, di mettere in luce gli eventi storici e culturali dei popoli che hanno abitato la Piana e le zone circostanti (Platania, Serrastretta, Conflenti, Martirano, Falerna e altri paesi) e la loro interpretazione e rappresentazione del mondo in cui hanno vissuto.
«È la prima volta – ha affermato la professoressa Giovanna De Sensi Sestito – che troviamo una riflessione collettiva e un profilo della cultura del Lametino con conseguente recupero della memoria di persone , del contesto storico in cui ogni autore ha operato e del patrimonio della lingua dialettale che si sta perdendo e che invece rappresenta una ricchezza culturale specie in tempi di globalizzazione». A dare voce ad alcune poesie, scritte in vernacolo e in italiano, e a qualche brano di prosa è stato Giancarlo Davoli che, con la sua elegante performance, ha offerto ai convenuti l’occasione di esplorare ed apprezzare alcune tematiche dell’opera di Italo Leone.