A Curinga un weekend dedicato al teatro di impegno civile con “Calabria in Fabula”
4 min di letturaDalla vicenda di Elisa Claps al tema dei diritti civili: a Curinga un weekend dedicato al teatro di impegno civile con “Calabria in Fabula”
Quarta tappa il 6 e 7 luglio per il progetto itinerante diretto da Vera Segreti.
Dal dramma delle vittime di violenza per dare voce a chi con tenacia ha cercato a lungo giustizia, fino alle difficoltà affrontate nel percorso alla scoperta della propria identità e nella battaglia per i diritti civili della comunità LGBT.
Prosegue così il percorso “Calabria in fabula”, progetto di teatro itinerante firmato da Teatro in note con la direzione artistica di Vera Segreti, che anche per la sua seconda edizione torna a Curinga (CZ) sabato 6 e domenica 7 luglio.
In scena per la quarta tappa Ulderico Pesce, con un intenso lavoro sulla drammatica vicenda di Elisa Claps e Teatro Rossosimona, con un testo di Alessandro Skanderbeg Castriota, diretto da Lindo Nudo, che vuole sensibilizzare sul tema dei diritti civili.
«Ogni tappa del viaggio di “Calabria in fabula” rappresenta per noi un’occasione per coinvolgere attivamente le comunità locali – ha spiegato la direttrice artistica Vera Segreti – sia attraverso le masterclass, pensate proprio per fare rete con le realtà culturali del territorio, ma soprattutto attraverso gli spettacoli portati in scena, scelti appositamente per la loro capacità di suscitare riflessioni profonde e promuovere temi di grande rilevanza sociale. A Curinga vedremo due molto diversi per temi e linguaggi, ma che sono sicura riusciranno entrambi ad emozionare e sensibilizzare il pubblico».
“Calabria in fabula” è un progetto realizzato con la direzione organizzativa di Pier Luigi Sposato, in partenariato con Scena Verticale e AttorInCorso, co-finanziato dal PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Progetti Speciali per lo sviluppo dell’attività teatrale” della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura, II annualità.
Il 6 luglio alle ore 18:00 primo appuntamento al Palazzo Comunale con la conferenza stampa di presentazione degli eventi in programma. Alle 21:00 nel Sagrato di Sant’Andrea Apostolo andrà in scena “I sandali di Elisa Claps” di e con Ulderico Pesce, prodotto da Centro Mediterraneo delle Arti. Lo spettacolo accende i riflettori sulla storia di Elisa, la ragazza di 16 anni uccisa nel 1993 da Danilo Restivo nel sotto tetto della chiesa della Trinità di Potenza, dove rimane nascosta per lunghi 17 anni con la complicità, evidente, di molti rimasti ignoti.
I fatti sono narrati da Antonio, il padre di Elisa, tabaccaio di Potenza, un uomo semplice che, nella lunga ricerca della verità sulla sorte della figlia, aveva perso qualsiasi tipo di fiducia sia nei confronti della magistratura che nei confronti della Chiesa.
Antonio è rimasto chiuso nel suo dolore, mai un’esposizione pubblica, e tutte le domande, le perplessità, i dubbi, i momenti di rabbia e di sconcerto, sono rimasti dentro di sé, nel dolore profondo di un padre che amava la figlia.
Domenica 7 luglio alle 10:30 il Palazzo Comunale ospiterà la masterclass di teatro a cura di Vera Segreti, regista e attrice. Alle 21:00 nel Sagrato di Sant’Andrea appuntamento con “Night and Gay. You and the one”, una produzione Teatro Rossosimona di Alessandro Skanderbeg Castriota, con Paolo Mauro e Alessandro Skanderbeg Castriota per la regia di Lindo Nudo. Una commedia romantica a due voci sul tema dell’omosessualità, che inizia raccontando la dura quotidianità di due trasportatori di mobili, Lisandro e Paolino, che da anni si guadagnano il pane fianco a fianco.
I due scopriranno improvvisamente un’attrazione reciproca che pian piano crescerà e si definirà ulteriormente dopo diversi serrati confronti-scontri con sé stessi e col mondo esterno.
In questo tortuoso e bislacco percorso nella ricerca della propria identità di genere si renderanno conto, ben presto, di trovarsi di fronte ad un muro sociale bigotto, maschilista, arcaico e poco propenso ad accettare e legittimare la diversità di orientamento.
Un lavoro che attraverso la leggerezza vuole sensibilizzare gli spettatori sulle difficoltà della comunità LGBT nel veder riconosciuti i propri diritti civili.