Dal Governo nuova stretta anti-ludopatia, insorge l’associazione Acadi
3 min di letturaIl Governo ha scelto la linea da seguire nei confronti del gioco d’azzardo
Per la verità la decisione arriva tramite un decreto del Ministro della Salute Roberto Speranza: collaborare tutti per il contrasto alla ludopatia.
Il Ministero ha così varato nuove linee di azione in materia di prevenzione, cura e riabilitazione per le persone affette da gioco d’azzardo patologico, come riportato dal blog gaminginsider.it.
L’idea del Governo Draghi è quella di arginare il fenomeno che è sempre più preoccupante e sempre in crescita. In Italia l’Istituto Superiore di Sanità ha reso noto che il gioco è attività che coinvolge 5,2 milioni di abitudinari. Di questi 1,2 milioni sono considerati problematici.
La problematicità riguarda ovviamente la dipendenza da gioco, che produce effetti su relazioni sociali e sulla salute stessa. I primi provvedimenti arrivano a seguito dei numeri, per molti allarmanti, raggiunti dal gioco nei periodi di restrizioni e limitazioni degli ultimi due anni, cominciati col lockdown di marzo 2020.
Il gioco online, includente betting e casinò sicuri, è passato infatti dal 10% del periodo ante-pandemia al 13% nel periodo di restrizioni parziali.
Il tempo di gioco è mediamente aumentato di quasi un’ora, durante il lockdown: l’1,1% di coloro che hanno dichiarato di non aver giocato mai prima del Covid, ha dichiarato di aver cominciato.
Un 19,7% di coloro che invece già giocavano ha aumentato la propria attività di gioco. Il Governo ha scelto così la sua direzione, ma non tutti sono d’accordo. L’Acadi, l’Associazione Concessionari di Giochi Pubblici ha infatti evidenziato in un comunicato stampa pubblicato lo scorso mese come esistano già protocolli verificati dal CTS.
Protocolli applicati con successo, capaci di garantire sicurezza a lavoratori e utenti. Dunque l’Acadi ritiene che l’intero settore sia pronto a reggere e tenere botta, data anche la disponibilità al dialogo sempre dimostrata dagli addetti ai lavori. Inoltre, a livello sanitario, nelle poche settimane in cui le attività hanno riaperto, lo scorso anno e quest’anno, non si è registrato alcun focolaio.
Il monitoraggio delle attività legali peraltro è stato fondamentale nella lotta al Covid. Piuttosto il focus viene puntato sulla proliferazione del gioco illegale, continuata durante il lockdown.
L’Antimafia ha più volte denunciato il giro d’affari del gioco illegale. Ragion per cui l’Associazione Acadi ha nuovamente ribadito la propria disponibilità al dialogo con tutte le parti in causa per raggiungere l’unico obiettivo comune: la tutela della salute pubblica, delle attività economiche e del lavoro di un’intera industria.
I prossimi, per il gioco, saranno mesi decisivi.