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Dalla Calabria a Ponza, al di là del mare

3 min di lettura
Dalla Calabria a Ponza, al di là del mare

Libro ha attraversato il mare
I libri sono contenti, felici di navigarlo
Non soffrono il mal di mare
Anzi raccontano storie , tante, fanno nuove amicizie, si danno appuntamento ed è bello per loro raccontare storie al di là del mare.
È un’ emozione, grande.”Letture itineranti tratte dal libro” Di tuberose, fresie e gelsomini…di giuggiole e cannella”, di Michela Cimmino e Maria Teresa Di Benedetto, edito da Grafiche’ Editore.

L’isola di Ponza, sede degli eventi – terra baciata dal sole, dal mare, dal verde delle colline che incorniciano la mezzaluna ponzese distesa sull’acqua cristallina – ha accolto con interesse le pagine di una scrittura che è educazione ai sentimenti, ai valori e al senso civico di una comunità.

Tanti i momenti di simposio lungo gli scorci sublimi, le calette, i caratteristici locali che si affacciano sul porticciolo borbonico.

Le autrici del romanzo, di proustiana impostazione, presenti agli eventi, sono state coordinate da Gennaro Sandolo, animatore turistico dell’ isola, e dalle proff Georgia Petrillo e Nicoletta Leonardi.

Un incontro tra storia, tradizioni, paesaggi, degustazioni, tra territori distanti e pur simili da un punto di vista antropologico, tra solitudini, partenze e ritorni di mente e di cuore.

Solitudini che accomunano due terre che incantano per bellezza e accoglienza, e che si sono incrociate su una comune dimensione amorosa di napoletanità tra le autrici e i ponzesi i cui progenitori, intere famiglie ischitane inviate sull’isola nel 1734 da Carlo III di Spagna, re di Napoli, ne hanno plasmato la lingua e il carattere.

Non a caso uno dei brani la cui lettura ha suscitato maggiore emozione è tratto dalla sezione

“Napul’è” , momento accompagnato da brani di musica partenopea eseguiti alla chitarra da Peppone Balzano e Francesco Citarella, e dalla voce di Ilaria Di Caprio.

Un’ insolita presentazione che ha avuto come sfondo il paesaggio pontino, i suoi panorami mozzafiato, i gabbiani festanti sulle barche dei pescatori che proprio in quella giornata festeggiavano il loro Protettore, San Silverio Papa, confinato a Ponza nel 537.
A concludere l’ originale simposio un banchetto ricco di pietanze tra Calabria, Campania e Ponza.

La spaghettatta alle “vongole fujute”, suggerita dal grande Eduardo De Filippo, la troverete sul libro,accompagnata dalla sua storia.

Le ricette che incontrerete nel corso della lettura rappresentano, comunque, solo un pretesto alla narrazione, il libro, infatti, è ben altro che un ricettario.

È un amarcord in cui è facile per tutti ritrovarsi, è una memoria collettiva che fa bene al cuore.

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