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De Biase: Compatti ai tavoli istituzionali per riconoscere i diritti dell’ospedale di Lamezia

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Salvatore De Biase - LameziaTerme,it

Salvatore De Biase

Partiamo da un dato di fatto: l’ospedale di Lamezia è presente, come risulta dalla proposta di legge approvata in consiglio regionale e pubblicata sul Burc, nell’integrazione dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio con il Policlinico Universitario Mater Domini di Catanzaro

Comunicato Stampa

Eventuali profili di illegittimità del provvedimento, che non saremo certo noi a decretare, non possono farci rimanere inerti senza cercare di far acquisire al ‘Giovanni Paolo II’ il ruolo che merita”. Sono le parole del presidente del consiglio comunale di Lamezia Terme Salvatore De Biase.

“In questo momento è, quindi, necessario sedersi ai tavoli istituzionali che contano – continua – per far valere le ragioni di una città che non può subire mortificazioni, anzi deve essere oggetto di grande attenzione per la sua posizione strategica, in un settore delicato come quello della sanità”.

“Possibile che Lamezia, fin dalla sua nascita non si trova mai d’accordo sui grandi temi che la vedono interessata? E’ una storia che inizia dal 1968, quando si parlava di fusione delle tre realtà urbane, e l’entusiasmo non pervase tutto e tutti. Oggi – prosegue il presidente del consiglio – si parla di fusione sanitaria e l’unità di vedute a favore o contro il provvedimento non si percepisce neanche in tale circostanza. E’ chiaro che la diversità di opinioni è alla base della democrazia, ma se nel caso specifico, i tanti che protestano si fossero interessati prima che la legge sulla fusione sanitaria fosse stata approvata, esprimendosi con concretezza e proposte, e non solo con un ‘si’ o con un ‘no’, forse ci troveremmo tutti d’accordo sull’una o sull’altra posizione. Invece interveniamo sempre dopo, quando cioè i fatti sono accaduti. Questo è il male di Lamezia. Occorre sempre adoperarsi successivamente per rimarginare le ferite. Avrei preferito che la lungimiranza, la forza, la determinazione, la capacità politica della deputazione lametina, avesse inciso prima ancora di vedere una legge approvata e un risultato da inseguire”.

“E’ chiaro – aggiunge il presidente De Biase – che rimane l’incompiutezza di un provvedimento, quello dell’integrazione dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio e Mater Domini, che da una parte determina precise funzioni per i nosocomi presenti nel capoluogo di regione, sia di assistenza che di ricerca, mentre dall’altra non chiarisce affatto le prospettive e i compiti dell’ospedale lametino, anzi li ignora completamente. La legge, infatti, cita l’ospedale della città della piana una sola volta, nel quarto comma dell’articolo 1, specificando che ‘in attesa del complessivo riordino organizzativo del sistema delle aziende del servizio sanitario regionale, il protocollo d’intesa, di cui al comma 3, prevede l’integrazione del presidio ospedaliero Giovanni Paolo II di Lamezia Terme con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Mater Domini-Pugliese Ciaccio’. Praticamente non specifica nulla sul futuro dell’ospedale che investe un’area di centocinquantamila persone”.

“Lamezia, in ogni caso, è presente nel provvedimento – sottolinea il presidente De Biase – ed il suo ruolo dovrà pesare negli atti di protocollo, nell’atto aziendale e incidere con le forze in campo che determineranno le scelte: il commissario ad acta Saverio Cotticelli, il presidente della Regione Mario Oliverio, il delegato alla sanità Franco Pacenza, il dirigente generale Antonio Belcastro, il rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro Giovambattista De Sarro ed altri.  Noi, invece di apparire contro o a favore della proposta, dovremmo interessarci su come esserci e contare e, oltretutto, con quali proposte pesare ed essere ascoltati. Per Lamezia si ipotizza il centro traumatologico collegato al centro protesi Inail. Chiediamo agli attori interessati come la Regione Calabria possa sostenere tale iniziativa, a breve, medio o lungo termine, e quali sono gli atti concreti per realizzarla. Verba volant, scripta manent: la locuzione latina cade a pennello in tale circostanza”.

“Se Lamezia resta fuori ancora una volta, i forti saranno più forti e i deboli sfracelleranno. E’ arrivato il momento – tiene a precisare il presidente del consiglio comunale – di entrare in campo e far valere le nostre sacrosante ragioni. Stare tutti dalla stessa parte può portare alla vittoria, altrimenti la partita è già persa in partenza. Ricordo un aforisma che i fautori della fusione sanitaria usavano come slogan: ‘aspettate che i grandi discutono e poi parlano i piccoli’. Evitiamo che ciò accada”.

“Facciamo valere, compatti, le nostre ragioni. Si riconoscano all’ospedale ‘Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme – conclude il presidente De Biase – le funzioni che merita. Non escludiamo un nosocomio che, per la sua posizione baricentrica, è funzionale all’intera Regione. Non è poco quando si parla di sanità”.

Salvatore De Biase

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