De Nardo (Fimmg Catanzaro): “Con le AFT la medicina territoriale è sempre più vicina ai cittadini”
3 min di lettura“L’istituzione delle Forme di aggregazione funzionale territoriale dei medici di medicina generale (AFT) porterà indubbi vantaggi sul territorio della Provincia di Catanzaro”
Comunicato Stampa
Lo afferma il dott. Gennaro De Nardo, segretario generale della Fimmg Catanzaro, il sindacato maggiormente rappresentativo dei medici di famiglia.
“Nella seduta del comitato aziendale permanente dell’Asp di Catanzaro, convocata e presieduta dal Commissario straordinario, generale Antonio Battistini, che ringrazio per la sensibilità e disponibilità, sono stati già calendarizzati una serie di incontri, il primo previsto per il prossimo 10 giugno. Gli incontri saranno mirati a realizzare, nel più breve tempo possibile, i nuovi modelli organizzativi della medicina generale, le AFT che rappresenteranno i veri avamposti di una medicina territoriale sempre più efficace”.
“Sicuramente – sottolinea il segretario generale della Fimmg Catanzaro – le AFT, modelli che prevederanno la sinergia operativa di più medici e personale sanitario di supporto, determineranno la possibilità di allargare la fascia oraria e la disponibilità nel dare risposta ai bisogni di salute dei cittadini. I benefici saranno quindi evidenti sia per i medici che potranno lavorare in sinergia con altri colleghi e con il personale di supporto, che soprattutto, per i pazienti, i quali potranno utilizzare con maggiore disponibilità tali strutture”.
“La medicina territoriale della Provincia di Catanzaro – continua il dott. De Nardo – già dotata di modelli organizzativi più performanti, come le Unità complesse di cure primarie (UCCP), grazie all’istituzione delle AFT risulterà ulteriormente rafforzata e quindi più efficace ed efficiente a dare risposte nell’ambito delle cure primarie”.
“Inoltre, registro con particolare soddisfazione – aggiunge il dott. De Nardo – il rinnovo della delibera sulla corresponsione dell’indennità aggiuntiva ai medici di continuità assistenziale operanti nelle postazioni ad alta intensità di lavoro. Allo stesso modo non posso che esprimere il mio apprezzamento perché, nell’incontro che si è tenuto con il Commissario Battistini, è stata affrontata l’annosa problematica inerente i rapporti tra i medici di Continuità Assistenziale ed i medici di Emergenza-Urgenza. Partendo dal presupposto basilare che ogni professionista debba lavorare sulla base dei propri ruoli e competenze e prevenendo spiacevoli cortocircuiti nella operatività delle due figure professionali. I medici di CA, infatti, non devono né possono svolgere funzioni che hanno la connotazione dell’emergenza-urgenza, ma continuare a svolgere l’attività che nelle ore diurne viene normalmente svolta dai medici di medicina generale. Una visione distorta di questi ruoli potrebbe essere pregiudizievole ad una buona pratica assistenziale”.