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Un Delitto e castigo moderno e grottesco al teatro Argentina

2 min di lettura
Teatro Argentina Delitto e castigo

Al teatro Argentina di Roma va in scena la più provocatoria e grottesca rilettura di Delitto e castigo. Regia di Konstantin Bogomolov.

 

Si può immaginare un Delitto e castigo allineato alla società odierna, a tratti comico, e pure grottesco?
Ebbene sì. La più irriverente reinterpretazione di Delitto e castigo è portata sul palcoscenico dal regista russo Konstantin Bogomolov, tra le voci emergenti del teatro contemporaneo russo, fino a domenica 15 aprile al teatro Argentina di Roma.

Il Raskol’nikov del nuovo millennio

Una versione che si capisce provocatoria sin dai primi istanti: musiche pop ad alto volume, personaggi gioviali e stralunati e un Rodion Romanovič Raskol’nikov, protagonista del capolavoro di Fëdor Dostoevskij e interpretato dal giovane attore emiliano Leonardo Lidi, che è un ragazzo di colore dalla zazzera afro, dall’abbigliamento comodo e fricchettone, che si aggira sul proscenio con movimenti distesi e impassibili verso il mondo attorno. Una sintesi feroce e tragicomica delle nuove generazioni.
Dunja, la sorella di Raskol’nikov, diventa una sorta di modella fissata con lo shopping e ammansita dalla solitudine; Sonja Marmeladova, invece, è una di meretrice che ha rapporti consolatori un po’ con tutti, anche con il proprio genitore.

L’idea provocatoria di Bogomolov

Bogomolov, regista scelto da Emilia Romagna Teatro Fondazione per dirigere l’opera, rilegge, revisiona e reinterpreta Delitto e castigo dopo aver lavorato negli scorsi anni già ai testi di altri due romanzi di Dostoevskij, vale a dire I fratelli Karamazov e L’idiota.
Il regista moscovita lascia poco o nulla dell’analisi profonda dell’animo umano messa in atto da Dostoevskij nel 1866. La salvezza dell’anima attraverso l’espiazione della pena è solamente sfiorata con toni cinici e beffardi.

Quella di Konstantin Bogomolov è una versione volutamente irriverente e provocatoria che non può che provocare smarrimento e far storcere qualche naso, soprattutto ai puristi della letteratura classica. Ma probabilmente l’intento dell’audace regista russo è proprio questo.

Antonio Pagliuso
Foto Luca Del Pia

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