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Di storie e di palazzi: riscoprire Lamezia Terme secondo Open Space APS

2 min di lettura
Mario Panarello

Lamezia Terme, alla scoperta dei palazzi nel centro storico di Nicastro, iniziativa promossa da Open Space APS e nello specifico da Impressioni Mobili, rassegna gratuita di percorsi fotografico-letterari di trekking urbano

Il percorso ad anello, ha visto i partecipanti, snodarsi lungo le viuzze che rendono il borgo ancor più suggestivo.

Alle finestre, curiosi, osservavano questa carovana, guidati da storici dell’arte e archeologi ma anche da semplici appassionati che Nicastro la conoscono bene.

E’ stata un’occasione “ripetibile” per conoscere l’immenso e inestimabile patrimonio architettonico e storico incastonato all’interno dell’antica città.

Oltre ai consueti momenti di reading letterario che hanno caratterizzato le tappe di Impressioni Mobili, gli interventi di Mario Panarello, Teresa Gaetano ed Antonio Vescio, sono stati la pietra miliare di una riscoperta che ancora stupisce con le sue meraviglie.

Sembra strano come si possa vivere circondati dalla bellezza e non accorgersene, sembra strano che la storia venga dimenticata, a volte svenduta, ma non per tutti, come coloro che da anni si muovono “in direzione ostinata e contraria” per citare De André. Stiamo parlando di Claudio Petronetti, Antonio Esposito, Rita Giura, Genny Cantafio, Elisa Marsico e tanti altri “volontari della cultura”.

Emozionante anche l’esibizione di Mario Migliarese, artista e cantautore originario di Petronà, il qualche, con chitarra e voce, ha raccolto l’applauso dei partecipanti, più di 50, tutti entusiasti per il mix di “impressioni” capaci di far sussultare il cuore.

Fondamentale il contributo di Mario Panarello, che abbiamo intervistato, nelle sue parole la chiave della riscoperta dei luoghi: “Allora l’iniziativa di oggi punta l’attenzione sulla valorizzazione di alcuni edifici storici del 600’ e del 700’ in particolare settecenteschi, in un percorso di trekking urbano a Lamezia, l’antica Nicastro, conserva edifici straordinari come palazzo D’Ippolito che abbiamo già visto, adesso vedremo palazzo Statti e poi palazzo Sacchi oltre ad altri edifici, come dicevo, settecenteschi, significativi. L’importanza di conoscere questi edifici è nodale, soprattutto per chi abita in questa città o per i calabresi più in generale, perché stiamo perdendo un po’ il legame con la storia con l’identità, con le testimonianze della storia e della cultura passata”.

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