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Dimensionamento scolastico. Fiorita: provvedimento di legge sbagliato

3 min di lettura
Nicola Fiorita

Non si fermano le contestazioni e il dissenso in merito al dimensionamento scolastico, soprattutto a seguito della decisione del consiglio provinciale di Catanzaro riguardo gli accorpamenti previsti dai dispositivi di legge. Infatti, contro i 36 voti favorevoli al piano di dimensionamento avuti da parte dei sindaci della provincia (considerando anche l’assenza di metà dei suoi Comuni), i tre no sono arrivati dai sindaci di Petronà, Sorbo San Basile e Catanzaro.

Abbiamo così incontrato il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita per entrare di più nel merito di quel diniego che risuona ancora più forte rispetto ad una maggioranza favorevole a tale provvedimento.

Sindaco, ci troviamo quindi difronte ad una situazione complicata?

La situazione è negativa dall’inizio alla fine, perché è un provvedimento di legge sbagliato e scarica sulla scuola necessità economiche che andrebbero indirizzate su altri versanti. E lo fa senza distinzione tra territori, mi riferisco soprattutto a quelli del Sud in cui la scuola è un presidio insostituibile. È importante dovunque ma certamente lo è maggiormente in alcune zone. Si è intanto scaricata sulle province una responsabilità non semplice perché quando si tratta di tagliare è difficile accontentare tutti, trovare delle soluzioni soddisfacenti. Nel nostro caso il taglio è anche molto corposo, di 14 autonomie, e quindi capisco le difficoltà in cui si è trovata ad operare la provincia. E con grande senso di generosità e responsabilità la città di Catanzaro ha accettato sin dall’inizio che il piano prevedesse dei sacrifici non proporzionati, cioè che fossero principalmente indirizzati su di un territorio più grande nella condivisione dello spirito della legge che è intenta a tutelare le aree più deboli, più fragili, più isolate. Ma sempre nella considerazione di una misura sostenibile e ragionevole che a nostro avviso è stata oltrepassata, scaricando su Catanzaro addirittura metà degli accorpamenti senza cercare altre strade da percorrere, e con un peggioramento progressivo che ha portato all’ultima scelta, quella davvero incomprensibile, di questo enorme accorpamento tra una scuola così importante dal punto di vista storico, culturale e simbolico come il Liceo Classico Galluppi con il Convitto e con l’Istituto Superiore De Nobili che creerebbe un unico complesso di oltre 2100 studenti.

Cosa può o ha già fatto l’amministrazione di Catanzaro in questo senso?

Come amministrazione abbiamo contestato non questo o quell’accorpamento ma l’impostazione generale e abbiamo condiviso in consiglio comunale, maggioranza e opposizione, una richiesta di ritiro del piano che però non è stata accolta in prima istanza. Adesso vedremo come tutelare la nostra comunità scolastica, probabilmente attraverso lo strumento dell’impugnazione.

Com’è stata la reazione del corpo scolastico e della cittadinanza?

Catanzaro ha una sua compostezza che poi si manifesta anche nel momento in cui il dissenso va esplicitato, per cui sia il consiglio comunale che la comunità scolastica rifuggono dall’idea delle barricate. Sono state esposte delle ragioni che non sono state considerate e si seguiranno quelle che sono le strade previste dalla legge. Per altro, ho un mandato dell’intero consiglio comunale a verificare ed esplorare la possibilità di un’impugnazione. Secondo noi ci sono i presupposti, e su questo ci rimetteremo alle valutazioni dei legali dell’ente.

Quindi la battaglia per un dimensionamento, se deve esserci, più equo è solo all’inizio?

Comunque sia è una vicenda dolorosa, anche rispetto all’eventuale impugnazione, perché capisco le difficoltà della provincia e le esigenze di altri territori, però è chiaro che se delle soluzioni ragionevoli non li trova la politica, inevitabilmente devono essere rimesse da altri organi. E credo che su questo la comunità scolastica catanzarese apprezzi molto, diciamo così, la compostezza ma anche la determinazione con cui tendiamo a proseguire su questa strada.

Renato Failla

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