Dimensionamento scolastico: sentenza Tar Campania smonta quanto deciso da Amministrazione, Provincia e Regione
3 min di letturaDimensionamento scolastico, sentenza Tar dimostra che giunta regionale, provincia e amministrazione Mascaro hanno preferito fare il gioco del governo Meloni
La sentenza del Tar Campania che, accogliendo il ricorso della Regione, ha sospeso il decreto interministeriale sulla definizione del contingente organico dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi e rimesso alla Corte Costituzionale la questione di legittimità del provvedimento, apre un capitolo completamente nuovo sulla vicenda del dimensionamento scolastico ed è un colpo significativo per le politiche scolastiche del governo Meloni che, come su altri settori dei servizi pubblici, si stanno concretizzando in tagli lineari sulla pelle dei cittadini.
Anche altre regioni hanno fatto ricorso contro il provvedimento, segno evidente di un malessere generale e di una visione centralista dell’organizzazione scolastica che non tiene in minima considerazione le esigenze reali dei territori e delle comunità. E se si legge la sentenza del Tar Campania, addirittura si evidenzia come l’impostazione del provvedimento “imbriglia” il potere delle Regioni in materia di organizzazione scolastica, in contrasto con il titolo V della Costituzione.
Siamo davvero al paradosso per un governo a trazione leghista che ha fatto dell’autonomia differenziata uno dei suoi più sciagurati “cavalli di battaglia”.
Ma veniamo a queste latitudini. La decisione del Tar Campania “smonta” completamente la retorica autoassolutoria del centrodestra che governa in Regione e in provincia e dell’amministrazione Mascaro che, in questa vicenda, ha fatto dall’inizio alla fine il gioco del centrodestra ignorando completamente le istanze di famiglie, docenti e dirigenti. Il filo conduttore di tutti, dai vertici della giunta regionale fino agli esponenti dell’amministrazione Mascaro è stato sostanzialmente uno solo: “questo ci è stato detto di fare, noi siamo “meri” esecutori”.
Come per dire: non è colpa nostra! Non è assolutamente così e il ricorso della Regione Campania e delle altre regioni che hanno impugnato il provvedimento stanno lì a dimostrarcelo. La politica non è “fare il compitino” per stare tranquilli ma capacità di assumersi responsabilità.
Ed è bene che i cittadini lametini e calabresi, con trasparenza, sappiano che la giunta Occhiuto, l’amministrazione provinciale a guida Lega, con il placet incondizionato dell’amministrazione Mascaro, hanno preferito “fare il gioco” del governo Meloni sul ridimensionamento scolastico anziché prendere in considerazione le istanze delle scuole e delle comunità.
Perché la giunta Occhiuto ha preferito “tenersi buono” il governo Meloni rispetto alla possibilità di una giusta battaglia per la scuola calabrese?
Perché la provincia guidata dalla Lega si è allineata senza battere ciglio a un provvedimento che – lo dice il Tar Campania – toglie margini di azione alle Regioni?
Perché i parlamentari calabresi del centrodestra non hanno detto una parola sulla questione? Cosa ne pensa il nostro parlamentare lametino della Lega di fronte a una questione che ancora sta agitando il mondo delle famiglie e della scuola lametina? E che dire poi dell’amministrazione Mascaro che ha certificato in maniera plateale la sua approvazione del ridimensionamento targato centrodestra votando in modo favorevole alla conferenza dei sindaci della provincia di Catanzaro.
Un’immagine che vale più di mille parole. Catanzaro e Lamezia, le due realtà della nostra provincia maggiormente interessate dal ridimensionamento: il sindaco di Catanzaro ha votato no, il sindaco Mascaro ha votato sì.
Bene la sentenza del Tar Campania, frutto di una chiara assunzione di responsabilità politica da parte di alcune regioni, che potrebbe smontare pezzo dopo pezzo un provvedimento del governo Meloni, sbagliato nel merito e nel metodo, che non tiene in minima considerazione le esigenze reali delle scuole e dei territori.
Rosario Piccioni
consigliere comunale “Lamezia Bene Comune”