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Disabilità e diritto al parcheggio: un appello contro l’abuso e l’indifferenza

3 min di lettura
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Reclamo per le condizioni inadeguate dei parcheggi per disabili all’Ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro

La storia di Daniela Nisticò mette in evidenza una realtà inquietante e inaccettabile che le persone con disabilità si trovano ad affrontare quotidianamente. Nonostante i diritti sanciti dalla legge, i parcheggi riservati ai disabili nei pressi degli ospedali vengono sistematicamente occupati, infrangendo le normative vigenti e creando ulteriori difficoltà per chi, come Daniela, già combatte contro le avversità della vita quotidiana. La situazione non è solo una questione di rispetto delle leggi, ma mette in luce una mancanza di empatia e attenzione nei confronti delle persone con disabilità. È fondamentale che questa problematica venga portata all’attenzione delle autorità competenti, affinché si possano individuare responsabilità e adottare misure concrete per garantire il rispetto dei diritti di tutti.

Di seguito la lettera che Daniela ha inviato alla nostra redazione:

Mi chiamo Daniela Nisticò e sono una persona con disabilità. Vorrei che Lei mi aiutasse a fare venire fuori la grave situazione che c’è nei parcheggi adiacenti i poliambulatori dell’ospedale Pugliese Ciaccio, ora Dulbecco di Catanzaro.

È una vergogna mi creda, sono disgustata perché, ogni volta che mi reco per una visita o per delle analisi, anche arrivando lì alle 5:30 di mattina, i parcheggi predisposti per le persone con disabilità, sono occupati dal personale medico ed infermieristica con tanto di tesserino blu, che spetta, come sa, solo a chi è portatore di disabilità e se c’è la persona con disabilità. Mi sembra ben chiaro, senza che aggiungo altro, che si usa il tesserino di altre persone per i propri scopi personali…

Ho chiamato chiamato i vigili più volte e fatto fare multe, perché addirittura hanno parcheggiato sul marciapiede ostruendo l’accesso allo scivolo per poter accedere ai poliambulatori. Ma anche i vigili stessi si limitano solo a vedere il cartellino e non a verificare che lo stesso sia utilizzato dalla persona possedente.

Oramai il tesserino è diventato un simbolo di io possesso. Sappiamo bene che il tesserino blu, lo deve esporre o la persona stessa di cui c’è apposto il nominativo o chi accompagna la persona con disabilità ,ma solo in caso ci sia la persona con disabilità. Ma invece ora i parenti lo espongono ovunque vanno per aver diritto al parcheggio..

Sono andata anche in direzione sanitaria più volte, e l’ultima volta ho parlato con una dottoressa che mi sfugge il nome) facente funzione del direttore sanitario, ho esposto la mia problematica del parcheggio e altre problematiche che riguardano alcuni servizi inesistenti per le persone con disabilità nella struttura stessa. Dopo di ché un funzionario ha scritto l’esposto, ma non lo hanno potuto protocollare perché quel giorno non c’era linea internet. Gli ho lasciato la mia email, dicendogli di inviarmi copia del tutto, ma ciò non è avvenuto,

Mi creda, sono veramente stanca e amareggiata di tutto questo menefreghismo e indifferenza dei problemi di una, anzi di tutte le persone con disabilità che devono affrontare i propri problemi ci si aggiungono anche quelli che gli altri ci creano. La prego mi aiuti a fare venire alla luce e a mettere i riflettori su questa situazione gravissima, ancora una volta nei confronti delle persone con disabilità.

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