‘Domenica di carta’ anche a Lamezia
2 min di letturaQuesta prima domenica d’ottobre è stata dedicata all’apertura straordinaria di Archivi di Stato e Biblioteche in Italia.
Anche Lamezia partecipa con l’apertura straordinaria al pubblico della sottosezione dell’Archivio di Stato di Catanzaro di via Aldo Moro con l’iniziativa ideata e a cura del MIBACT “Domeniche di Carta” (per info si vada sul sito www.ministerobeniculturali.it).
Guidati dal personale, il pubblico ha avuto la possibilità di conoscere un mondo poco conosciuto dai non studiosi di carte antiche, come sono purtroppo gli Archivi di Stato, che conservano la memoria di una città/provincia/diocesi scritta su documentazione ufficiale e non.
Questo pomeriggio, a cura dei ragazzi del liceo scientifico cittadino, che si sono alternati nella lettura di testi originali d’epoca, si ha avuto modo di conoscere i contenuti dei contratti matrimoniali del 1700 e 1800 sottoscritti da esponenti di famiglie altolocate di Nicastro e circondario, dove, in una lingua a metà fra latino e italiano, si stabilivano i termini minimi in ambito economico e di dote materiale affinché i figli potessero contrarre matrimonio, e quindi creare unioni familiari in cui si sarebbero intrecciate sorti e interessi particolari.
Particolareggiate sono state le descrizioni del vestiario, degli utensili di casa, del corredo, delle proprietà terriere, dei beni immobili, del bestiame e del denaro che si chiedeva e doveva versare – il più delle volte dalla famiglia della futura sposa nei confronti dello sposo – affinché il matrimonio andasse in porto.
Ciò fa capire che il matrimonio d’amore a quell’epoca era molto raro, poiché esso era un vero e proprio contratto fra individui, dunque rispettava pienamente il significato del termine latino “matrimonium” che significa letteralmente “contratto”.
Gli organizzatori auspicano che giornate come queste possano suscitare l’interesse e la conoscenza maggiore da parte del grande pubblico di questi scrigni di “storia viva”, conservata in faldoni si polverosi e in carte ormai ingiallite, ma dove è presente la nostra storia, la storia dei nostri avi, con le loro ambizioni, debolezze, colpe e meriti, molto simili a quei vizi e virtù che ancora oggi noi ci portiamo addosso.
Matteo Scalise