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Domenico Tarsitani, padre della ginecologia moderna

4 min di lettura

Uomo coltissimo, scienziato brillante, grazie ai suoi studi rivoluzionò la ginecologia moderna con l’invenzione del Forcipe Tarsitani.

Domenico Tarsitani nacque a Cittanova (RC) il 18 agosto 1817 da Francesco Antonio, brillante avvocato e Gironima Giovinazzo. Rimasto orfano in tenera età gli farà da padre il fratello maggiore Ferninando fin quando non fu iscritto nel Collegio Nazionale di Reggio Calabria, dove si distinse da subito per ingegno e voglia di studiare, sopratutto le lettere italiane a latine. Comprese ben presto che voleva fare di mestiere il medico sìcchè nel 1834 si recò a Napoli per studiare matematica e filosofia, allora materie propedeutiche agli studi in medicina nel Collegio Medico Cerusico Napoletano, vicino al secolare Ospedale degli Incurabili.

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Aveva solo 18 anni. Potè sostenere i suoi studi anche perchè vinse un premio in denaro ad un corcorso di lettere latine, e in breve tempo dette gli esami in medicina, avendo sempre valutazioni altissime (12 e 12 *, all’epoca equivalenti al nostro 30 e 30 e lode). Conseguita la laurea (1839), svolse tirocinio prima presso una clinica privata poi presso l’Ospedale degli Incurabili dove potè avere per docenti tra i medici migliori dell’epoca.

il Forpice Tarsitani

Gli studi parigini e la fama internazionale

Assodata la sua bravura e preparazione gli fu consigliato di perfezionare gli studi a Parigi presso la Sorbona, dove rimase per un quadriennio, cosicchè potè specializzarsi unendo studio teorico e pratica intensa nei grandi ospedali parigini (1840). Scelto di studiare Ginecologia, fece una serie di osservazioni mentre operava tali da spingerlo a scrivere un articolo scientifico dal titolo Nouveau mode de fabrication du Bistouri appelè recto convesse, et nouvelle nomenclature de ses differentes position (Parigi, 1843) nel quale teorizzò nuove tecniche da eseguirsi durante il parto con un nuovo bisturi, chiamato da subito Forpice Tarsitani che avrebbe garantito una più alta percentuale di sopravvivenza sia alla puerpera che al nascituro. Tarsitani, in poche parole, dopo una decina di mesi di prove, modificò lo strumento tradizionale usato fino a quel momento per autare lo sgavo delle puerpere, il Forpice, affinchè col «Nuovo forcipe a doppio perno», [si potesse] «d’evitare, senza alcuno inviluppo meccanico, lo scrociamento vizioso delle branche, in tutti i casi di parti, nei quali questa manovra si pericolosa alla madre ed al feto era stata in sino ad oggi inevitabile». Tale scritto non rimase inosservato, tant’è Tarsitani fu premiato dalla prestigiosa Accademia dell’industria (1843), il primo, nel giro di pochi anni, di altri svariati riconocimenti in Francia per le sue ricerche scientifiche. Ma la massima onorificenza la ricevette direttamente dal sovrano francese Luigi Filippo di Borbone-Orléans (1773 – 1850) che gli conferì la medaglia d’argento della Accademia Reale di Medicina (1844).

Da questo momento il nome di Tarsitani fece il giorno del  mondo, citato come un grande luminare in ginecologia in tutte le riviste di medicina dell’epoca, provocando una vera e propria gara ad accapparrarsi il suo nuovo forpice.

Tomba di Tarsitani a Poggioreale

Il ritorno a Napoli e la morte

Tarsitani era ormai docente di Ginecologia a Parigi, poteva benissimo anche concludere qui la sua carriera di medico ma la morte del fratello maggiore Ferdinando (1850 circa) lo costrinse a ritornare in Italia, a Napoli, dove in breve tempo al ruolo di chirurgo Primario nell’Ospedale San Francesco, aggiunse la fondazione di una scuola di Ostetricia secondo i fondamenti della scienza moderna, con un cursus studiorum al passo con le università straniere del tempo. Nel frattempo continuò le sue ricerche esponendole durante il VII Congresso degli scienziati Italiani (Napoli, 1845) con la relazione su Sperimenti di Ascoltazione, fatti sulle donne incinte, ripetuti sopra i ruminanti, ed in particolare sulle vacche pregnanti, per conoscere la sede del Soffio uterino e sulla Miotonia rachidiana. In seguito, riformato il Collegio Medico-Chirurgico (1860), fu nominato professore ordinario di Ostetricia, e per decreto del re Vittorio Emanuele II nel 1867 divenne professore ordinario di Ostetricia e direttore della Clinica Ostetrica dell’Università di Napoli.

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Tarsitani, dopo una vita di studi, osservazioni, test e stesura di vasta bibliografia scientifica, morì serenamente a Torre del Greco (NA) dove ormai risiedeva da tempo con la moglie e la figlia (di cui non siamo riusciti a conoscerne i nomi) il 9 marzo 1873, lasciando grande rimpianto nella comunità scientifica europea. Nel 1875, su insistenza delle autorità cittadine napoletane e degli scienziati partenopei, le ceneri di Tarsitani furono traslate presso il Cimitero di Poggioreale (Napoli) e racchiuse in una tomba eretta nel Recinto degli Uomini Illustri avente una lapide commemoraiva il cui testo fu scritto dal fraterno amico, il poeta, politico e giurista Paolo Emilio Imbriani (1808 -1877).

L’Amministrazione Comunale di Cittanova si ricordò di questo suo figlio illustre solo nel 1925 affiggendo una lapide commemorativa presso il palazzo di famiglia Tarsitani e gli intestò una via cittadina, ma oggi, purtroppo, il nome di Tarsitani è sconosciuto ai molti sopratutto nella natia Calabria.

M.S.

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