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Don Mimmo Baldo, missionario fino all’ultimo dei giorni terreni

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LAMEZIA. Sarà il vescovo, mons. Giuseppe Schillaci a celebrare la messa in suffragio di don Mimmo Baldo, sacerdote diocesano scomparso in Uruguay.

La celebrazione eucaristica si terrà in cattedrale sabato prossimo alle 12. Don Mimmo, che il prossimo 22 dicembre avrebbe compiuto 69 anni, nei giorni scorsi era stato colpito da un’emorragia interna ed era stato ricoverato nell’ospedale della località in cui svolgeva la sua opera missionaria. Le sue condizioni si sono aggravate e questa notte purtroppo don Mimmo ha concluso la sua vita terrena. Don Baldo era missionario ‘fidei donum’ della diocesi di Melo in Uruguay ormai da moltissimi anni. L’operato nelle missioni dell’America Latina ha caratterizzato fortemente il suo ministero sacerdotale, riuscendo a coinvolgere tantissimi lametini che hanno concretizzato con grande fede e fervore la loro opera missionaria a favore delle popolazioni dei Paesi andini. Operazione Mato Grosso, Aug (Andiamo in Uruguay giovani), questi i progetti e le fortissime esperienze di vita che hanno visto partecipi tante generazioni di giovani che, con la guida di don Mimmo, sono andati dall’altra parte del mondo per portare sostegno spirituale e aiuto materiale a chi più ne aveva bisogno.

Don Mimmo ha lasciato un segno importante, indelebile, anche nelle comunità parrocchiali diocesane che ha guidato e servito nel corso del suo sacerdozio. Tutti lo ricordano per il suo carattere forte e per la sua schiettezza ma anche per la sua capacità di sorridere al momento giusto. Oggi tutti rammentano con nostalgia ed affetto la sua generosità nel tendere la mano a chi gli rivolgesse il suo grido d’aiuto, a chi richiedesse i suoi preziosi consigli di ministro di Dio che si era votato agli ultimi che vivono nei luoghi tra i più sperduti e impervi di tutto il pianeta. Una scelta di vita portata avanti coerentemente in tutta la sua esistenza e che lo ha visto concludere i suoi giorni terreni proprio tra i suoi amati poveri dell’America Latina. Maria Scaramuzzino

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