Donazione a biblioteche, conoscere filiera del tartufo calabrese gratis
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In Calabria conoscere il tartufo per fare economia sostenibile è gratis
Comunicato Stampa
Sostenibile e redditizio. Tutelare le foreste e creare occupazione in Calabria è possibile grazie alla valorizzazione del tartufo. Una sfida ambiziosa che sta già dando i propri frutti. Per esprimere l’enorme potenziale dell’oro nero delle foreste calabresi, serve strapparlo dal sottobosco del mercato sommerso. Un obiettivo che il gruppo Pirro di Corigliano persegue dal 2018, quando ha ufficialmente presentato al Fancy Food di New York le prelibatezze della linea Tartufo Nero di Calabria. Con coraggio i fratelli Enrico e Natale Pirro hanno inteso scommettere su questa perla sconosciuta per trasformarla in un prodotto identitario, una tipicità tutta calabrese.
Tartufo, lavoro e tutela dei boschi
Il fine non è meramente commerciale. Anzi. Ha l’ambizione di intervenire a livello sociale ed economico sulle zone dell’entroterra calabrese, dove la disoccupazione e le sue devianze dilagano generando emigrazioni di massa. Aree che potrebbero beneficiare della costruzione di una filiera del tartufo tesa a preservare il patrimonio boschivo, per far crescere turismo, commercio e servizi. Un percorso che connette istituzioni, cittadinanza e imprese per consentire alla scienza di influire in maniera concreta sullo sviluppo della comunità. Preso atto che non esisteva nessun volume in letteratura che parlasse del tartufo calabrese, i fratelli Pirro hanno finanziato la realizzazione del libro Il Tartufo Nero di Calabria – L’inizio di un nuovo racconto.
L’inizio di un nuovo racconto della Calabria
Si tratta di una narrazione inedita di una Calabria ricca e laboriosa, restituita attraverso le voci dei protagonisti della storia del suo tartufo: micologi, biologi, cavatori, economisti, agronomi, esperti in materia ed enti che a vario titolo si occupano di funghi ipogei. L’opera raccoglie per la prima volta tutta la documentazione disponibile sul tartufo calabrese (dai fasti del periodo magnogreco alle recenti ricerche per la genotipizzazione) e si propone come punto di partenza per il riconoscimento delle sue caratteristiche peculiari. Approfondite ricerche bibliografiche hanno rivelato che in Calabria in passato non era appannaggio delle classi abbienti, lo si ritrova infatti nelle ricette quaresimali dei frati francescani di Paola dopo il Cinquecento. Il volume descrive inoltre i profumi delle foreste della Sila, del Pollino, delle Serre, dell’Aspromonte e la magia degli antichi sapori calabresi.
Il Tartufo Nero di Calabria – L’inizio di un nuovo racconto
Non è una semplice raccolta di saggi, ma si propone di essere una testimonianza storica dell’universo tartufigeno calabrese. Rampa di decollo di un settore che potrebbe risollevare le sorti di aree rurali svantaggiate. Per questo motivo il gruppo Pirro ha deciso di fornire gratuitamente questo strumento a chiunque voglia approfondire il tema. Chi intende documentarsi sulle opportunità per creare sviluppo sostenibile partendo dal tartufo, potrà farlo accedendo al prestito e/o alla consultazione del volume anche nelle 5 biblioteche calabresi alle quali è stato donato. Da oggi è infatti possibile leggere gratuitamente Il Tartufo Nero di Calabria – L’inizio di un nuovo racconto (Gangemi Editore 2024) presso la Biblioteca Comunale Francesco Pometti di Corigliano Rossano; la Biblioteca Nazionale di Cosenza; la Biblioteca di Area Tecnico-Scientifica – BATS dell’Università della Calabria; la Biblioteca dell’Area di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e la Biblioteca del Polo Museale Micologico di Acri. Investire sul tartufo significa finanziare un sistema ecosostenibile che ha come priorità preservare gli alberi scongiurando incendi, disboscamenti selvaggi e dissesto idrogeologico. Il tutto creando occupazione. Un processo che in quota parte si prefigge di cambiare il futuro della Calabria partendo dal territorio.