Donne per le Donne “I nostri volti la nostra voce”: La politica ci ascolti rispettando la legge
4 min readLe Breast Unit per le donne di Calabria è un diritto e per la politica è un dovere far si che tutte possano accedere alle cure con dignità
Comunicato Stampa
I silenzi di questi anni stanno consumando le vite di tante persone, ed per tutte noi insopportabile proseguire nell’accettazione dell’inerzia regionale.
Oggi ci hanno sostenuto alcune associazioni come ARDOS, che si è fatta carico della parte economica dell’evento, l’associazione Senza Nodi, l’associazione Angela Serra e l’ordine professionale degli Assistenti Sociali, tutte in prima linea nella lotta alla malattia. Avevamo deciso di non entrare in Regione perché vogliamo dire “basta parole inutili”, ma, nonostante tutto, poi abbiamo ritenuto opportuno incontrare i funzionari della Regione perché possano portare le nostre istanze sui tavoli che decidono.
Le Breast Uniti della Calabria sono un diritto di tutte le donne e noi dobbiamo far si che venga compresa questa grande necessità. Siamo state ricevute e ma speriamo di essere state ascoltate visto che ci è stato promesso che già da domani le nostre istante saranno esposte oltre che alla presidente Santelli anche ai dirigenti che dovranno compiere materialmente ogni passo perché questo iter venga concluso.
I poster con i nostri volti riportano solo una piccola parte delle centinaia di foto che abbiamo ricevuto e che presto pubblicheremo perché sono il segno di quanto a tutte noi, e a tutte le famiglie che sono con noi, sta a cuore questo indispensabile passaggio che la Regione deve compiere.
Il regolamento Covid19 non ci consente di essere in tante, ma bisognava mostrare che siamo veramente tantissime ed è questa la soluzione che abbiamo adottato per richiamare l’attenzione della Stampa alla quale chiediamo aiuto perché la nostra voce arrivi a tutti, e alla presidente Santelli perché divenga, da donna, nostra principale uditrice. Vi spieghiamo, in sintesi, di seguito cosa chiediamo e tutti potrete giudicare se è ancora il tempo delle attese. Siamo in tante, siamo persone e donne con diverse attività e professioni, non ci sono solo donne che hanno subito la malattia.
Ci sono coloro che voglio lottare civilmente perché il silenzio non sia complice di ingiustizia. Oggi è solo l’inizio di un percorso che intende mostrare la capacità di tutte noi che crediamo in una vita in Calabria fatta di dignità
LA NOSTRA RICHIESTA:
al direttore del dipartimento salute e al commissario ad acta per il piano di rientro per le spese sanitarie della Regione Calabria che sia adottato un provvedimento di definizione della rete regionale dei centri di senologia, rispondenti alle indicazioni di legge.
La risoluzione del Parlamento Europeo dell’Unione Europea (2002/22 79 (INI)) la quale afferma che per quanto riguarda il cancro al seno, ogni donna deve avere accesso ad uno screening a cure e a post terapie di qualità, e chiede che tutte le donne affette da cancro alla mammella hanno diritto ad essere curate da un equipe interdisciplinare, invitando gli stati membri a sviluppare una rete capillare di centri di senologia elencando i criteri di qualità.
In ottemperanza al Decreto Ministeriale salute 2/4 2015 numero 70 pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 127 il 4 giugno 2015 con il quale è stato formalizzato il regolamento recante gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici, e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera.
Tali centri, già esistenti (l’Annunziata di Cosenza, il Pugliese a Catanzaro e il Policlinico universitario di Germaneto), devono essere immediatamente individuati in modo da poter essere migliorati, per quanto riguarda le carenze tecnologiche ed essere implementate nel personale, in modo da poter ampliare il servizio ad un maggior numero di popolazione.
Questo è da intendersi come un atto iniziale, attraverso il quale un maggior numero di donne calabresi possa essere curato con competenza in Regione creando le condizioni per la nascita di altri centri altamente specializzati negli altri capoluoghi di provincia calabresi, dove attualmente l’esiguità dei casi curati e al tempo stesso causa e ragione della poca esperienza necessaria alle cure.
Coordinamento Donne per le Donne