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Droga nascosta in teca votiva dedicata alla Madonna, 3 arresti per spaccio

2 min di lettura
Droga nascosta in teca votiva dedicata alla Madonna, tre arresti

Operazione dei carabinieri nel vibonese

ZUNGRI. Nascondevano la droga da spacciare in una cavità ricavata all’interno di un’edicola votiva dedicata alla Madonna, nel centro cittadino di Zungri, nel vibonese.

Con questa accusa tre giovani, due fratelli ed un loro cugino, sono stati arrestati dai carabinieri della Stazione di Zungri e della Compagnia di Tropea ritenuti responsabili di un giro di spaccio che dal piccolo comune si era allargato ai centri limitrofi fino a raggiungere alcune località costiere che la presenza di turisti rendeva particolarmente remunerative.

Tutto è iniziato con il controllo occasionale di un giovane assuntore, trovato in possesso di una modica quantità di marijuana. I carabinieri, coordinati dalla Procura di Vibo Valentia guidata da Camillo Falvo, hanno iniziato un’attività di riscontro riuscendo a ricostruire i contorni della vicenda e contestando agli indagati una cinquantina di episodi di spaccio commessi fra gennaio e giugno 2020. Dalle indagini sono emerse anche le singolari modalità utilizzate per nascondere lo stupefacente. Da qui la droga veniva prelevata in piccole dosi da cedere agli assuntori che commissionavano i loro acquisti attraverso piattaforme social. I pagamenti venivano poi saldati direttamente ai giovani proprio nei pressi dell’altare votivo.
Le indagine avrebbero anche consentito di accertare il presunto coinvolgimento degli indagati nel furto di almeno tre autovetture, di alcuni cavalli, di attrezzature agricole nonché di un furto commesso all’interno di un’abitazione di Zungri.
Uno dei 3 indagati è stato posto ai domiciliari, mentre gli altri due, cugini, sono stati portati in carcere. Questi ultimi sono già noti alle forze dell’ordine perché accusati di essere gli autori di un brutale pestaggio ai danni di una giovane ragazza avvenuto il 26 settembre dello scorso anno in un distributore di carburante a Filandari. (ANSA).

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