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Ecco perché Camilla ha avuto più fortuna di Lady Diana

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Lady Diana

Ce lo spiega Giovanni Boccaccio, parafrasandolo in un nostro motto un po’ goliardico: «una donna brutta ti tocca tutta, mentre di una bella ᾿un ti tocca mancu na fhella», una fetta, cioè: sarà proprio vero!?

In una nota novella del Decamerone si inserisce una deliziosa trama secondaria, che ha come suo protagonista Guccio Imbratta. Questi, che dovrebbe sorvegliare la finta reliquia di frate Cipolla, si dirige in cucina, per provare a sedurre una cuoca, chiamata Nuta, che è  “grassa e grossa e piccola e mal fatta, con un paio di poppe che parean due ceston da letame e con un viso che parea de’ Baronci [una famiglia fiorentina del tempo, famosa per la sua bruttezza], tutta sudata, unta e affumicata”.

Lui, d’altro canto,  per par condicio, non era da meno, ci tengo subito a precisarlo (ed in questo il Certaldese ha lavorato per pari opportunità, senza alcuna offesa di genere): “egli è tardo [cioè, è lento di comprendonio], sugliardo [sporco e sudicio] e bugiardo; negligente, disubidente e maldicente; trascutato, smemorato e scostumato; senza che egli ha alcune altre taccherelle [macchioline] con queste, che si taccion per lo migliore.

E quel che sommamente è da rider de’ fatti suoi è che egli in ogni luogo vuol pigliar moglie e tor casa a pigione [prendere casa in affitto]; e avendo la barba grande e nera e unta, gli par sì forte esser bello e piacevole, che egli s’avisa che quante femine il veggano tutte di lui s’innamorino, ed essendo lasciato, a tutte andrebbe dietro perdendo la coreggia [cioè, correrebbe dietro a tutte le donne che vede, senza accorgersi neanche di perder la cintura]”.

Ora, alla luce di tutto questo, i nostri futuri pretendenti al trono elisabettiano non sembrerebbero a questi livelli, benché non scherzino tanto come presenza scenica o telegenica, almeno credo! Che dire se non che Dio li fa e poi li accopp(i)a, simpaticamente parlando!? Camilla, che nel nostro dialetto lametino ci parrebbe una «calimera (perdigiorno, altro che Signorina Buonasera della Rai!), una calandra (pittima) e mangiacapilli (trasandata)», sicuramente ha avuto più sex appeal, che ne sappiamo! Forse ha utilizzato le distanze di sicurezza per sembrare meno avvenente, anche se «non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace». Stare a più di due metri, insegna il nostro vernacolo, aiuta, eccome!

Sennò, perché i nostri progenitori solevano dire che «᾿i luntanu mi pari ᾿na luna, ᾿i vicinu ᾿na neglia tirrana», «da lontano mi sembri una luna, da vicino una nebbia terragna»? Occhio alle distanze ravvicinate, allora: Cupido, mi sa, potrebbe darsela a gambe levate…

Prof. Francesco Polopoli

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