Elezioni politiche, Italia al centro: «il quorum del 3% è possibile»
3 min readDirezione regionale a Vibo per discutere di candidature e partorire documento politico da inviare ai vertici nazionali per condividere adesione a coalizione “Noi Moderati”
Comunicato Stampa
«Il 3% è un obiettivo possibile». “Italia al Centro” Calabria punta l’obiettivo per le prossime elezioni politiche e nella direzione regionale alla sede calabrese di Vibo Valentia snocciola criteri e disponibilità alle candidature oltre al Documento politico di condivisione della scelta dei vertici nazionali di aderire alla coalizione “Noi Moderati” a sostegno del centrodestra.
Assieme al partito che fa capo al presidente Giovanni Toti e al coordinatore nazionale Gaetano Quagliariello, il “fronte” comprende “Noi con l’Italia”, “Udc” e “Coraggio Italia”.
Tramontata l’alleanza centrista con Calenda, nel Documento il coordinatore regionale Francesco De Nisi, il presidente dell’assemblea regionale Francesco Bevilacqua, il responsabile per la Calabria del tesseramento Alfonso Dattolo e i coordinatori provinciali hanno parlato di «una forza tranquilla, il che non significa una forza che non sa bene cosa fare, ma una forza moderata nei toni, che cerca di non banalizzare le risposte.
Siamo forti perché facciamo leva sull’esperienza dei nostri amministratori e sulla storia politica del nostro mondo di riferimento».
Bene l’alleanza, ma rivendicando in Calabria un “ruolo primario” rispetto ai partner «per maggiore radicamento, organizzazione e presenza nelle istituzioni – è stato ripetuto nel corso della discussione -. Ecco perché non possiamo non aspirare ad almeno un capolista su due, forti anche dei lusinghieri risultati ottenuti alle recenti elezioni amministrative che ci hanno premiato a Catanzaro con un’ ottima performance che ha visto degli eletti consiglieri con il nostro simbolo».
Risultati e consensi figli di un pragmatismo di azione che antepone i risultati ai proclami e guarda ai territori come principali interlocutori in un modello d’ azione che ha nel consigliere regionale e coordinatore del partito Francesco De Nisi uno degli interpreti più autentici.
«In Calabria stiamo crescendo molto – ha insistito proprio De Nisi -. Abbiamo messo la faccia, all’assemblea nazionale di Roma dello scorso 9 luglio dove abbiamo portato numeri e qualità, dimostrando di essere un partito “popolare” e una parte essenziale di “Italia al Centro”».
De Nisi, inoltre, ha tenuto a precisare che la valenza del risultato elettorale dipende, tra le altre cose, dalla «costante e massiccia presenza sui media e dalle modalità di composizione della lista».
Ai vertici nazionali del partito giungerà anche un elenco con le proposte di candidatura, frutto di un ampio e democratico confronto tra dirigenti e iscritti e del convincimento che si tratti di “profili” di primo livello che possano rappresentare la Calabria con competenza e senso di appartenenza.
«Puntiamo alla freschezza della gioventù e all’esperienza dei veterani – ha ripetuto Bevilacqua, sintetizzando le proposte assembleari -. I candidati, la cui scelta non deve scivolare in una sorta di “lotta intergenerazionale”, garantiranno rappresentatività dell’intero territorio regionale e provata competenza per addivenire alle soluzioni delle criticità di una terra di Calabria che ancora si lecca le ferite su tante questioni».
E i territori sono sempre stati il metro di misura dell’azione di “Italia al Centro”.
«Anche per questo – ha insistito Dattolo – dobbiamo vivere il momento delle elezioni politiche come un’opportunità animati dalla consapevolezza che, cementando il gruppo e raccogliendo quanto seminato finora, a livello regionale potrebbero aprirsi nuove opportunità per il futuro».
Le conclusioni dei lavori sono tutte nell’auspicio finale: «Per dimostrare il nostro valore è necessaria la mobilitazione di tutti.
Facciamo riferimento alla nostra storia, le elezioni servono per mettere a frutto quanto realizzato».
Appuntamento ai prossimi 17 e 18 agosto quando con molta probabilità i vertici nazionali scioglieranno le riserve decidendo gli spazi di rappresentanza in ogni regione.
Si profilano quatto candidati (due uomini e due donne) sia per Camera che per Senato.