Emblematiche Elezioni
2 min di letturaCerti avvenimenti, in relazione al tempo in cui accadono, acquistano triplice valenza e significato. L’elezione di Sadiq Khan a sindaco di Londra, è uno di questi. Un pakistano, musulmano, di origine proletaria, che diviene il primo cittadino di una capitale europea, è pari alla ‘rivoluzione’ rappresentata dal nero Obama eletto Presidente degli Stati Uniti d’America.
Khan, figlio di un conducente di autobus e di una sarta, ha ottenuto il 56.8% dei voti contro Goldsmith, figlio miliardario di un banchiere conservatore: realtà non favola.
Il quarantacinquenne avvocato per i diritti umani, di religione musulmana, ha giurato in una cattedrale cristiana, è favorevole al matrimonio fra omosessuali, ambientalista, ecologista, si occupa della questione femminile delle donne islamiche. Nel suo programma, punta sulla riduzione del costo delle case e degli affitti a Londra, promette interventi per ridistribuire la ricchezza, auspica l’inserimento delle minoranze etniche nelle fila della polizia cittadina.
D’altra parte in Gran Bretagna, il primo ministro conservatore Cameron, comincia a parlare di invasione di extracomunitari fra i quali include anche i cittadini europei che “sbarcano” sull’isola in cerca di lavoro e annuncia misure restrittive in materia. Difficile immaginare quali potranno essere i margini per la composizione di certe contraddizioni che, in tutta Europa, stanno mettendo a rischio l’intero sistema sociale. In Italia, intanto, la situazione si fa sempre più delicata in un clima culturale non propriamente favorevole all’inclusione dello ‘straniero’: a Reggio Calabria, ieri sera sono arrivati 950 immigrati di diversa nazionalità che viaggiavano a bordo di una motonave battente bandiera norvegese.
Il Ministero dell’Interno ha già predisposto il Piano di Riparto per la loro dislocazione in diverse regioni d’Italia e le regole che gestiscono l’ immigrazione nel nostro paese sono ancora dettate dalla legge numero 189 del 30 luglio 2002: la cosiddetta Bossi-Fini.
Tutto un programma.
Mariateresa Costanzo