Alla docente lametina Enza Sirianni il premio letterario “Galeazzo Di Tarsia”
3 min di letturaVa alla docente lametina Enza Sirianni il ventiseiesimo premio letterario “Galeazzo di Tarsia”, assegnato nei giorni scorsi nel corso della cerimonia di proclamazione dei vincitori a Belmonte Calabro
Il premio, promosso dall’associazione turistica Pro Loco di Belmonte Calabro con il patrocinio dell’amministrazione comunale, vuole riscoprire e valorizzare la figura e le opere di Galeazzo di Tarsia, poeta petrarchista del ‘500, che scrisse le sue “Rime” nel castello di Belmonte.
Tema scelto per la ventiseiesima edizione del premio, i cento anni dall’Impresa di Fiume, argomento su cui i partecipanti hanno incentrato i loro saggi, valutati dalla giuria presieduta dall’avvocato Paolo di Tarsia di Belmonte, discendente del poeta petrarchista Galeazzo, e composta da: Antonello Savaglio, storico e deputato della deputazione di Storia Patria per la Calabria; Mario Caligiuri, docente dell’Università della Calabria e direttore del master di II livello in Intelligence; Francesca Curcio, assessore alla cultura di Belmonte Calabro; Giuseppe Cavallo, dirigente dell’istituto comprensivo di Belmonte Calabro; Olinda Suriano, docente di Lettere e Filosofia e socia Pro Loco; la docente Giovanna Ruggiero, presidente della Pro Loco di Belmonte.
All’unanimità, la giuria ha deciso di assegnare solo il primo premio, che è andato appunto alla professoressa Enza Sirianni, docente di italiano e storia al liceo Campanella di Lamezia Terme. La vincitrice, nel corso della cerimonia di premiazione che ha avuto luogo nella piazza dedicata al poeta Galeazzo di Tarsia, ha illustrato dettagliatamente il saggio da lei prodotto, a partire dalla pace di Versailles al trattato di Osimo, fino alle lievi modifiche, non ancora ratificate da Italia e Slovenia , sui cippi 51/1 e 51/22. La professoressa si è soffermata, citando Paul Ricoeur, sulla distinzione tra storia e memoria e sull’uso politico che della prima si tende a fare, auspicando l’aggancio fra entrambe per la conoscenza puntuale dei fatti e per la maturazione di una coscienza identitaria, aperta e plurale nel contempo, in un mondo che ci chiama a responsabilità sempre più impegnative di convivenza civile e pacifica.
Il presidente della giuria Antonello Savaglio si è soffermato sulle ragioni della scelta del tema entrando nel merito dei controversi avvenimenti storico-politici che hanno caratterizzato l’impresa di Fiume mentre Santo Gioffré, romanziere storico, ha posto l’accento sul valore dell’unità nazionale in questo particolare momento per crescere insieme non per dividerci.
Il ruolo delle Pro Loco nello sviluppo e nel ripopolamento dei territori, la promozione, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale, la salvaguardia dell’identità, le relazioni con i principali interlocutori istituzionali e imprenditoriali e con le più rilevanti realtà dell’associazionismo e del volontariato sono stati messi in rilievo nell’ambito del dibattito da Filippo Capellupo, presidente del Comitato Unpli Calabria e da Antonello Grosso La Valle, Presidente del Comitato provinciale Unpli Cosenza nonché Consigliere Nazionale Unpli per la Calabria.