LameziaTerme.it

Il giornale della tua città



Errigo, opportunità da ricerca scientifica applicata a bonifica

3 min di lettura
Errigo, opportunità da ricerca scientifica applicata a bonifica

‘Opportunità di riutilizzazione dei metalli pregiati’

“Sono in tanti coloro che intravedono, nelle attività di bonifica e nel contestuale recupero ambientale dei sedimenti marini, portuali, delle acque di falda e dei suoli contaminati, miniere di opportunità di studio e ricerca scientifica applicata alla riutilizzazione dei metalli pregiati”.

Lo afferma Emilio Errigo, studioso di diritto internazionale dell’ambiente e docente di Diritto internazionale e del mare e di Management delle attività portuali alll’Università della Tuscia (Viterbo), commissario straordinario del Sin Crotone-Cassano e Cerchiara di Calabria.

“Che le terre della Calabria siano notoriamente ricche di metalli pregiati, con la possibile presenza di terre rare – prosegue – non è una invenzione.

Non si dimentichino le miniere argentifere sfruttate da austriaci e tedeschi già a partire dalla fine del 700 per i loro contenuti pregiati e presenti in numerosi siti delle cinque province della Calabria. Le miniere a cielo aperto pluri metallifere delle fiumare calabresi e i giacimenti sotterranei delle antiche miniere Reali di Mongiana, Stilo, Pazzano, Serre e Bivongi sono state storicamente importanti realtà; oggi sono tornate ad essere oggetto di studi e ricerche scientifiche da parte di coloro che attraverso nuove tecnologie di estrazione, mirano a valorizzare, i minerali presenti in buona quantità nelle terre calabresi”.

“Giunge notizia – afferma Errigo che alcuni Istituti di ricerca scientifica e ambientale, sono impegnati sul territorio della Calabria per censire e catalogare geologicamente il consistente patrimonio minerario metallifero e chimico; questa ricerca si estende anche nelle aree metallifere del Marchesato di Crotone e attraverso lo studio dei sedimenti di molte aree terrestri, dei fondi e sottofondi marini di Crotone e dintorni.

Questa attenzione crescente dunque, parrebbe interessare anche le aree contaminate dai residui dei processi di produzione industriale, presenti storicamente in grande quantità nella città. Queste aree che andranno al più presto bonificate da metalli pesanti, tenorm, miscele di amianto, solfuri argentiferi e altri residui potrebbero diventare di interesse per la comunità scientifica, per un nuovo, tecnologico, riuso industriale economicamente sostenibile.

Nei mesi e giorni trascorsi, a Crotone, studiosi di diverse università e del mondo accademico, hanno dialogato su come poter estrarre quelle parti residuali delle sostanze metallurgiche e chimiche che, con molta probabilità, sono presenti nei suoli contaminati da bonificare e nei sedimenti sottomarini da caratterizzare e dragare”.

“Se queste nuove tecnologie di riciclo industriale dei residui – prosegue il commissario del Sin – si potessero applicare alla realtà complessa di Crotone, si aprirebbero nuovi scenari di sviluppo scientifico ed economico per il territorio di Crotone e della Calabria”.

“I residui dei processi di produzioni industriali, metallurgici e chimici prodotti negli stabilimenti dismessi di Pertusola, Agricoltura, Sasol e Fosfotec, finora contaminanti pericolosi per la salute dei lavoratori delle industrie, e degli abitanti, per l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi marini e terrestri – conclude Errigo – se estratti e con tecnologie sicure e non impattanti, potrebbero trasformarsi di nuovo, in materie prime: una vera opportunità economica e sociale da gestire attraverso investimenti nazionali ed esteri”.