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Eruzione Stromboli: nessun rischio per le coste calabresi

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Eruzione Stromboli: tanta paura ieri per i residenti dell’isola

La violenta eruzione del vulcano Stromboli, registratasi ieri, ha provocato la morte di un escursionista messinese, il 35enne di Milazzo Massimo Imbesi, e il ferimento di un’altra persona. Diversi i turisti che, presi dal panico, si sono gettati subito in mare; almeno 70 le persone che sono state evacuate da Ginostra, inondata da cenere e detriti.

Il prefetto di Messina ha immediatamente attivato l’Unità di crisi e la Protezione civile ha messo a disposizione due navi per eventuali evacuazioni di massa. Esplosioni e lava incandescente hanno provocato diversi incendi per i quali restano mobilitati i canadair, impegnati a spegnere gli ultimi focolai.

Oltre 1000 le persone sbarcate in Calabria con cinque motonavi. Un nucleo familiare di sette persone, che aveva abbandonato nel pomeriggio l’isola in tutta fretta raggiungendo il porto di Tropea con un traghetto, è rientrato a Messina grazie all’intervento di una associazione di volontariato di protezione civile.

A seguito dell’eruzione si sono verificate inoltre una serie di scosse di assestamento, di cui una di magnitudo 2.9 a Caltanissetta, ma durante la notte i parametri sono rientrati nella normalità. Secondo gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) non si verificavano esplosioni di questa entità dal 1985.

La Sala operativa della Protezione civile Calabria fa sapere di essere in costante contatto con la Sala Italia del Dipartimento nazionale della Protezione civile e con la Regione Sicilia.

Al momento, fanno sapere, non c’è alcun rischio per le coste calabresi. La situazione è infatti costantemente monitorata.

V.D.

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