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Estorsione e lesioni aggravate a danno di pescatori: un arresto

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Nelle prime ore del 27 gennaio, il personale della Squadra Mobile di Vibo Valentia ha dato esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere nei confronti di un pluripregiudicato.

Richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ed emessa dal G.I.P. di quel Tribunale, l’ordinanza ha portato all’arresto di:

MANTINO Rosario Primo, nato a Vibo Valentia il 23/02/1975, ivi residente nella frazione Marina, pluripregiudicato, ritenuto responsabile, in concorso con altri, di estorsione e lesioni aggravate per essere state commesse con modalità di tipo mafioso.

La misura cautelare si riferisce ad un episodio avvenuto nella tarda serata del 13 giugno 2015, allorquando era pervenuta al 113 della Questura di Vibo Valentia una chiamata che segnalava un pestaggio in atto sul molo antistante la Capitaneria di Porto di Vibo Marina. Personale della Polizia di Stato, recatosi subito sul luogo segnalato, prendeva contatto con Militari della Capitaneria di Porto, apprendendo che poco prima un membro dell’equipaggio di un motopeschereccio sottoposto a controllo era stato aggredito e colpito violentemente da due persone armate di bastoni, le quali erano comunque riuscite a darsi alla fuga a bordo di un’auto guidata da una terza persona prima che gli stessi Militari potessero intervenire.

L’aggredito, un pescatore da poco rientrato da una battuta di pesca, era costretto a ricorrere alle cure del personale sanitario del 118, nel frattempo fatto intervenire sul posto.

La vittima, unitamente a un fratello, anche lui componente dell’equipaggio del peschereccio, veniva invitata presso gli uffici della Squadra Mobile vibonese per chiarire i fatti poco prima accaduti; in tale circostanza l’uomo denunciava l’aggressione subita, aggiungendo che la spedizione punitiva era dovuta alla pretesa da parte degli aggressori di ottenere parte del pescato “sotto forma di omaggio”, e che tale richiesta veniva puntualmente avanzata tutte le volte che si rientrava dalle battute di pesca.

I pescatori in argomento, che in diverse occasioni, pur di restare tranquilli, avevano acconsentito alle richieste, nella circostanza in parola erano stati aggrediti per avere consegnato un quantitativo di tonno pescato inferiore a quello preteso.

L’attività di indagine, coordinata dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro diretta dal Procuratore Nicola Gratteri e svolta dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia, proficuamente indirizzata verso gli indagati dalle vittime, ha comunque richiesto particolare impegno nella ricostruzione dei fatti e nell’individuazione precisa dei responsabili, avvenuta, principalmente, tramite attività tecniche, l’escussione di testi e la disamina delle immagini videoregistrate dai sistemi di videosorveglianza all’interno del Porto di Vibo Marina.

Il MANTINO è ritenuto organico al temuto clan locale dei “PISCOPISANI”, motivo per il quale i pescatori preferivano cedere alle illecite richieste, piuttosto che incorrere nelle rappresaglie degli appartenenti alla cosca.

Sono in corso ulteriori indagini e ricerche per assicurare alla giustizia altri pregiudicati, ritenuti coinvolti nell’episodio delittuoso.

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