Estorsioni per gestire casa di riposo, arresti e sequestri
2 min di letturaGuardia di finanza e carabinieri scoprono gruppo criminale, ‘agiva con modalità mafiose’
BOLOGNA. Erano subentrati nella gestione di un casa di riposo sull’Appennino bolognese, Alto Reno Terme, svuotando della liquidità la vecchia società, in dissesto, portandola al fallimento e creando una nuova cooperativa, utilizzando per questo alcuni prestanome.
Inoltre il presunto gruppo criminale avrebbe minacciato e intimidito i dipendenti della struttura, con “modalità tipicamente mafiose”, per gli investigatori, allo scopo di farli prima dimettere e poi riassumerli nella nuova realtà.
Lo ha scoperto l’operazione ‘Ragnatela’ di Carabinieri e Guardia di Finanza che ha portato a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due crotonesi e a un sequestro preventivo nei loro confronti e di altre 21 persone fisiche o giuridiche per due milioni.
I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Bologna, Alberto Ziroldi, su richiesta del pm della Dda Roberto Ceroni.
Le accuse, a vario titolo per 23 indagati, sono associazione per delinquere, estorsione aggravata dal metodo mafioso, bancarotta fraudolenta patrimoniale, documentale e per operazioni dolose, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, emissione di fatture per operazioni inesistenti, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate.
Il sequestro ha riguardato due aziende lombarde (una società immobiliare di Brescia e un esercizio di rivendita al dettaglio di generi di monopolio corrente nell’hinterland milanese) e disponibilità liquide. (ANSA).