“Fa silenzio ca parrasti assai”, il giudice Manzini e la sua lotta alla ‘ndrangheta
2 min di letturaVIBO VALENTIA. Prima presentazione per “Fai silenzio ca parrasti assai”, un testo-messaggio contro la ‘ndrangheta scritto dal magistrato Marisa Manzini. La presentazione, la prima in assoluto, sarà uno degli eventi del “Festival Leggere & Scrivere” che si terrà a Palazzo Gagliardi di Vibo Valentia.
A dialogare con l’autrice sarà il giornalista Pietro Comito; l’incontro è fissato per il 3 ottobre alle 18. “Fai silenzio ca parrasti assai” è un testo il cui obiettivo principale è quello di trasmettere un messaggio fondamentale all’intera cittadinanza calabrese: l’importanza della parola. Manzini vuol offrire ai lettori il punto di vista di chi ha avuto l’opportunità di avvicinarsi a persone e luoghi che, senza forse averne consapevolezza, hanno contribuito ad avviare un nuovo corso per questa regione. Questo l’obiettivo dell’autrice, attualmente procuratore aggiunto alla Procura di Cosenza; per lungo tempo impegnata quotidianamente nella lotta alla ‘ndrangheta, in particolare nel vibonese. Una donna legata ad una terra che non le ha donato i natali ma a cui sente di appartenere.
“Fai silenzio ca parrasti assai” è un testo che racconta le storie di uomini e donne, vittime per colpa altrui o vittime delle proprie scelte di vita, che hanno avuto il coraggio di parlare ripudiando la ‘ndrangheta. Uomini e donne che hanno compreso quanto la forza della parola fosse l’unico percorso per riconquistare la libertà. “La guerra alla ‘ndrangheta- afferma Marisa Manzini- non può prescindere dalla collaborazione della gente. La parola ha una forza dirompente. I mafiosi temono chi ha il coraggio di parlare”.
Un titolo particolare quello scelto per il testo che nasce da una diretta esperienza dell’autrice. Il 10 ottobre 2016, durante un’udienza che vedeva alle sbarre il clan di ‘ndrangheta dei Mancuso, Marisa Manzini si sentì rivolgere, con aria spavalda, da Pantaleone Mancuso (detto “Scarpuni”) imputato sottoposto a regime duro, la frase: “Fai silenzio, fai silenzio. Fai silenzio ca parrasti assai. Hai capito ca parrasti assai? Fai silenzio ca parrasti assai.” Da questa frase l’idea di realizzare un testo che metta in risalto quanto la parola venga vista come un pericolo dai mafiosi che vogliono il silenzio. Lo pretendono!