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Falerna. L’associazione Fermare il Declino: “Irregolarità sui tamponi”

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DAL TAMPONE AL SALIVARE, I TEST A DISPOSIZIONE

L’associazione Fermare il Declino chiede le necessarie informazioni al commissario straordinario sulle modalità con cui si è svolto lo screening

Abbiamo appreso con molto piacere dell’esito dei 165 tamponi rapidi con risultato “negativo” a  cui sono stati sottoposti alcuni nostri concittadini falernesi domenica scorsa, grazie soprattutto al  prezioso supporto dei volontari della protezione civile e dei medici di base che hanno tutti  lavorato gratuitamente in un giorno di festa. 

Tuttavia, a fronte di questo enorme altruismo per il quale siamo infinitamente grati ai volontari e  medici di base, c’è una cosa che ci lascia perplessi: come sia avvenuta la selezione dei  cittadini da sottoporre a tampone, chi ha deciso quali sottoporre a tampone e soprattutto  chi ha finanziato la spesa per l’acquisto dei tamponi.  

Alcune testate locali riportano che la spesa è stata sostenuta dal Comune di Falerna e quindi in  teoria lo screening doveva essere aperto a tutti visto che si tratta di soldi pubblici, tuttavia  nessun avviso è stato pubblicato sull’albo comunale o sul sito del Comune sulle modalità di  svolgimento della giornata di screening pertanto speriamo (e lo auguriamo a chi attualmente  amministra il Comune di Falerna) che la spesa sia stata finanziata interamente dai privati, in  quanto non a tutti i cittadini è stata garantita la possibilità di venirne a conoscenza e quindi di  potersi sottoporre a tamponi. 

Da una nota testata locale leggiamo che “I tamponi sono stati offerti dal Comune di Falerna,  attualmente guidato dal commissario prefettizio, Nicoletta Pavone” pertanto se le cose  stessero davvero cosi allora era quantomeno opportuno che sia il commissario straordinario che  gli uffici comunali dessero ampia informazione con un avviso pubblico sulle modalità con cui si  sarebbe dovuto svolgere lo screening, invitando la cittadinanza o le frazioni interessate da  particolari problemi a sottoporsi ai tamponi rapidi come è prassi in qualsiasi comune “normale”  (cosi hanno fatto i vicini comuni di Nocera Terinese e Gizzeria) in quanto se i tamponi fossero  stati pagati da tutti i falernesi allora a tutti i falernesi doveva essere fornita l’informazione minima  che garantisse l’imparzialità nella gestione dei fondi pubblici.  

Sembrerebbe invece che le “prenotazioni” dei tamponi siano state gestite inspiegabilmente  dall’ufficio tecnico comunale nonostante la presenza di un ufficio servizi sociali e che alcune  siano state fatte ad “invito”, e pertanto l’ufficio tecnico, in alcuni casi, ha deciso chi poteva fare i  tamponi e chi no!!! 

Ci chiediamo quale è stato il principio che ha ispirato l’ufficio tecnico nell’inviare gli inviti a  determinati cittadini piuttosto che altri? Perché alcuni cittadini sono stati invitati a fare il tampone  ed altri non sono stati invitati se la spesa è stata fatta gravare sulle tasche di tutti i 3.800  falernesi? Sembra inoltre che siano stati sottoposti a tampone anche alcuni non residenti, quindi  i cittadini falernesi hanno pagato anche per quelli di altri comuni? Perché poi l’ufficio tecnico?  Perché non è stato coinvolto nemmeno l’ufficio servizi sociali del comune che avrebbe potuto  fornire indicazioni su eventuali situazioni di criticità familiari, soprattutto per i meno abbienti che  non possono permettersi di effettuare i tamponi a pagamento?

E chissà se il commissario è a conoscenza che alcuni ex amministratori hanno interferito nelle  prenotazioni ed in perfetto stile del “politico calabrese anni ’80” hanno “promesso tamponi” con  l’intento di creare consenso elettorale? 

È possibile ancora nel 2021 gestire la pubblica amministrazione in modo così approssimato e  poco trasparente? 

Come possiamo andare avanti e pensare di creare un Paese migliore per i nostri figli se ci sono  “pseudo-politici” locali che pensano di poter costruire il proprio consenso elettorale regalando  tamponi rapidi da 20€ a determinati cittadini a scapito di altri? Parrebbe ci sia l’intenzione, da  parte di un gruppo di ex amministratori, di restaurare il modus operandi di vecchie  amministrazioni comunali dove i diritti diventavano “favori”, dove l’interesse personale ha  sempre prevalso su quello generale. Siete davvero convinti che tali comportamenti possano  permettere alla nostra comunità di prosperare?  

Chiederemo le necessarie informazioni al commissario straordinario sulle modalità con cui si è  svolto lo screening e se siano stati spesi effettivamente i soldi dei falernesi ed informeremo il  Prefetto se la gestione dei fondi comunali non è stata fatta nel rispetto della legge. 

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