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Far conoscere la storia di Adelchi è “terapia” contro vecchie e nuove forme di fascismo

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Ricordare Adelchi Argada: un impegno contro l’oblio e la violenzaComunicato Stampa

ll ricordo di Adelchi Argada apre, in ogni occasione, in particolare ogni anno nell’anniversario del suo barbaro assassinio, una ferita ancora aperta e sanguinante: per i suoi familiari, per quanti hanno condiviso le battaglie politiche e civili della sua breve esistenza terrena, per tutta la nostra comunità lametina che nell’assassinio di Adelchi ha vissuto in prima persona fino alle estreme conseguenze il clima di quegli anni drammatici per il nostro Paese.

Il cinquantesimo anniversario è un’ulteriore occasione non solo per ricordare la memoria di Adelchi, gli ideali e le battaglie che lo hanno animato e per le quali ha pagato con la sua stessa vita, ma anche per interrogarci sul nostro presente e dare concretezza a una memoria che non sia solo celebrativa.

Adelchi era un giovane che, come tanti della nostra città, in quegli anni e purtroppo ancora oggi, si preparava a lasciare Lamezia per lavorare fuori regione. Era un militante, credeva e lottava per una società giusta, dalla parte degli ultimi. Viveva la politica fatta delle piccole e grandi battaglie quotidiane, del rapporto con il territorio, con la gente.

E, soprattutto, per Adelchi la politica era un processo collettivo, partecipazione, rapporti umani e capacità di prendere una posizione in nome di ideali e valori.

Ricordare Adelchi, il suo sacrificio, la sua passione, in questo momento storico è un pungolo a capire dove stiamo andando e che tipo di società e di comunità politica stiamo costruendo. In un tempo segnato dall’individualismo, da una politica sempre più virtuale e virtualizzata e sempre più povera di rapporti con le persone in carne e ossa, con le loro disperazioni, solitudini, attese e speranze.

Dove stiamo andando, a cinquant’anni dall’assassinio di Adelchi, in un Paese in cui, in maniera silente e occupando in maniera debordante i mezzi di informazioni per imporre narrazioni di parte e distorte, si introducono norme che, in nome di una paventata sicurezza, riducono gli spazi della libertà democratica e della manifestazione del dissenso. Ma che democrazia può esistere se si riducono i margini per esprimere il dissenso?

Ricordiamo Adelchi in un tempo in cui esponenti di governo e perfino rappresentanti istituzionali vorrebbero far strumentalmente passare l’idea che la categoria dell’antifascismo è superata e che non ha senso parlarne oggi.

Far conoscere la storia di Adelchi alle nuove generazioni è invece una “terapia efficace” contro quelle nuove e silenti forme di fascismo che si infiltrano nella società attraverso le manifestazioni dell’intolleranza, della discriminazione, della violenza del linguaggio politico che oggi usa nuovi mezzi ma sempre la stessa spietatezza nel distruggere l’avversario e nell’impedirgli di esprimere le sue idee.

Per queste ragioni, insieme a tutti coloro che in ogni angolo del nostro Paese hanno vissuto quegli anni, scegliendo come Adelchi di stare “dalla parte giusta”, dobbiamo ricordare Adelchi Argada.

Dobbiamo ricordare per contrastare, oggi, ogni forma di violenza che avvelena il confronto democratico. Dobbiamo ricordarlo perché antifascista è lo spirito della nostra Costituzione Repubblica in cui tutti ci riconosciamo.

Abbracciamo con affetto i suoi familiari, in particolare Franco, a noi particolarmente vicino in tutti questi anni.

Il 20 ottobre, come ogni anno, deporremo un fiore nei pressi del monumento a lui dedicato vicino la chiesa di S. Domenico.

Movimento Lamezia Bene Comune

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