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Fdi-An, roghi a Lamezia: repressione e prevenzione

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Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale si esprime sui recenti roghi di Scordovillo e chiede un progetto concreto per risanare l’area

Comunicato Stampa

L’esplodere di episodi ripetuti nel tempo (nel caso di specie roghi provenienti dal campo rom di scordovillo in Lamezia Terme) genera inevitabilmente discussioni sulle misure essenziali per evitare l’ennesimo scempio ambientale ma soprattutto interrogativi sul metodo necessario per garantire la sicurezza dei cittadini e quindi se puntare sulla prevenzione oppure sulla repressione.

Ebbene deve rilevarsi che non si tratta di tutele alternative ma di misure da seguire in maniera parallela tra di loro.

Cosicché bene ha fatto il Sindaco, avvalendosi dell’art. 50 comma 5 del TUEL “In particolare, in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale………”, ad intensificare con effetto immediato l’attività di controllo e prevenzione dell’area e delle relative vie di accesso con pattuglie della Polizia Locale.

Occorre però evidenziare il nostro assoluto dissenso sul sistema indicato dal primo cittadino al fine di reperire delle proposte (rivolgendosi solo ed esclusivamente ai Dirigenti) sull’eventuale realizzazione di un progetto in tempi brevi per pervenire allo sgombero del campo rom.

Tralasciando gli interrogativi inerenti l’esistenza, o meno, nel programma elettorale del sindaco di un progetto di risoluzione della problematica de quo (tanto professato in campagna elettorale) e senza scomodare il Presidente della Repubblica su una vicenda di competenza comunale che onera chi è maggioranza nel governo cittadino a lavorare per la risoluzione del caso, ci saremmo aspettati l’apertura di un tavolo tecnico permanente con la presenza delle componenti politiche, dei dirigenti amministrativi, delle istituzioni competenti e delle parti sociali interessate ovvero la volontà, del primo cittadino, di creare un confronto ideale per l’elaborazione di progetti concreti mirati alla definizione positiva della vicenda.

Sgombero del campo, collocazione, bonifica dell’area, nuova destinazione d’uso del territorio de quo, tutte argomentazioni da poter trattare su un tavolo aperto di dialogo per poter raggiungere la costruzione definitiva di un progetto concreto da presentare al Prefetto che, in una apposita intervista realizzata qualche giorno fa, ha palesato sensibilità sulla problematica e distinto i ruoli degli organi indicando la strada da percorrere.

Ebbene, alla luce di quanto manifestato, chiediamo, con la speranza di essere ascoltati su una vicenda che interessa ogni singolo cittadino e pertanto esente da colori e casacche, che il sindaco valuti, positivamente, la necessità di creare un tavolo di confronto con tutte le componenti sopra citate al fine di pervenire, il prima possibile, alla realizzazione di progetto concreto da presentate agli organi competenti così da chiudere una piaga non più sopportabile.

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