LameziaTerme.it

Il giornale della tua città



Federico Giraudo è l’emblema della Reggina di Inzaghi

3 min di lettura
Federico Giraudo

Se dovessimo prendere un calciatore come “icona” dell’inizio super positivo della Reggina, non si potrebbe che scegliere Federico Giraudo

Il calciatore classe ‘98 non ha una storia comune, considerando che due anni fa era senza squadra, un po’ come la Reggina che appena tre anni or sono risaliva finalmente dalla Serie C alla Serie B dopo periodi duri. Ora sia Giraudo che la Reggina “volano” sotto lo sguardo sapiente di Filippo Inzaghi, palesemente uno dei migliori tecnici della Serie B.

La consacrazione di Giraudo è arrivata nella vittoria con il Genoa. Ci sono tante partite in una stagione, ma quella con i rosso blu per Inzaghi e la sua “truppa” era davvero importante, per due ordini di motivi.

Il primo era dimostrare battendo il Genoa C.F.C 2 a 1 a sé stessi e agli avversari di poter stare “lassù” fra le grandi, e il secondo di non “regalare” punti preziosi a una concorrente diretta, armata di fuoriclasse come Coda, e Aramu.

Proprio nella sfida contro i grifoni Giraudo ha giocato la sua prima partita da titolare con la maglia amaranto, e  questa sarebbe una cosa normale se non fosse che il calciatore nato a Cuneo, nella stagione 2020-2021 era senza squadra. Svincolato dopo una scelta tecnica del Torino, che possedeva la percentuale più alta del cartellino, Giraudo si era ritrovato senza un contratto. Quella che sembrava un “sogno” si stava trasformando in un incubo per l’allora 22enne terzino a tutta fascia.

Era poi arrivata la Vis Pesaro, sodalizio per cui Giraudo nutre un profondo senso di gratitudine che non nasconde neanche pubblicamente come riporta pianetaserieb.it, e aveva potuto calcare nuovamente i campi di calcio. Arrivava poi la chiamata della Reggina, alla quale non ha saputo dir di “no”, e l’anno scorso è stato uno dei migliori in assoluto. Attualmente sembra essere definitivamente uno degli “uomini” di Inzaghi, ovvero il team di persone di fiducia sul quale il mister conta soprattutto in situazioni estreme e di difficoltà. Strategia che ha in comune con il fratello Simone che nell’Inter, squadra in netto miglioramento rispetto a un inizio altalenante come si evince dalle statistiche sui gol e gli assist su calcio.com, non rinuncia mai a Barella, Skriniar e Brozovic, che potrebbero essere definiti il “cuore e polmoni” dei nero azzurri.

Due “destini” quasi paralleli dunque quelli della carriera di Giraudo e della Reggina, società che appena due anni fa rischiava di scomparire per fallimento. Ora alla presidenza del club c’è un reggino doc, l’ex prefetto Marcello Cardona, che ha evitato una ennesima insopportabile delusione per i caldissimi tifosi amaranto.

Non può che essere quindi Federico Giraudo il calciatore emblema di una Reggina che vince e convince, e che può contare su un allenatore che il campionato di Serie B lo ha già vinto con il Benevento, e in cui ha portato ai playoff il Venezia in B. Le premesse per compiere quella che sarebbe una grande impresa sportiva ci sono tutte, in particolare l’affetto del Granillo che esalta le qualità di Canotto, Giraudo e di Jérémy Ménez, quest’ultimo autentico leader tecnico in campo per la Reggina.

Click to Hide Advanced Floating Content