La fiaba di Ingrid e Gerlando di Polopoli, Carnevali e Prestia al centro culturale Samarcanda
3 min di letturaUna serata all’insegna dell’incontro tra le arti e le persone, tra la storia e il presente, tra i sentimenti del passato e quelli di oggi
Si riassume così l’evento promosso dal centro culturale “Samarcanda” con la presentazione della fiaba tutta lametina “Ingrid e Gerlando”, un progetto nato dalla sinergia tra l’artista Maurizio Carnevali, il docente e scrittore Francesco Polopoli e la cantastorie Francesca Prestia.
Un impegno comune per il bene comune città della Piana, riproponendo e riattualizzando la fiaba già presente negli scritti di Monsignor Pietro Bonacci e dello storico Vincenzo Villella.
Tre protagonisti calabresi della cultura a livello nazionale e internazionale hanno fatto rivivere la storia d’amore tra la figliastra del re Federico II, Ingrid, e il paggetto Gerlando, un amore contro cui si scagliò con prepotenza l’imperatore di Svevia costringendo Gerlando a fuggire dal castello e rinchiudendo Ingrid nella stessa stanza dove nel 1240 aveva tenuto prigioniero il figlio ribelle Enrico, re di Germania.
Il tutto ambientato tra i ruderi di quel castello di Neocastrum che domina la città della Piana, tra la suggestione di leggende del passato e il triste abbandono e l’incuria che segna quel luogo ai nostri giorni.
Polopoli, Carnevali e Prestia hanno avuto occasione di condividere con il pubblico la genesi del loro progetto, un incontro tra persone e tra espressioni artistiche diverse, accomunate dalla volontà di recuperare il passato e la tradizione non per una sindrome “da torcicollo”, ma per farne ricchezza per il presente e per il futuro.
Ad incantare il pubblico, l’esibizione di Francesca Prestia, con una ballata scritta per la fiaba di Ingrid e Gerlando, in cui la voce inconfondibile della cantastorie calabrese ha musicalizzato amore e sofferenza, sentimenti di ogni tempo e connotati di ogni anima.
La presidente del centro culturale Manuelita Iacopetta, che nell’occasione ha presentato la sua corona di Federico II realizzata a mano con filo d’oro lavorato a crochet, ha messo in parallelo la sinergia tra i tre autori e la ricerca di condivisione che da sempre caratterizza il centro culturale Samarcanda, “con l’intenzione di mettere insieme energie e competenze di quanti vogliono attingere al passato di questa nostra bellissima e amara terra per costruire una speranza per il presente”.
“Una memoria che sta diventando lievito per tanti altri artisti ed esperienze culturali”, definisce la docente Michela Cimmino la fiaba di Ingrid e Gerlando “che ci mostra ancora oggi come l’eros, l’amore, sia la forza più potente capace di muovere il mondo, fino a mettere in discussione i potenti e i prepotenti di ogni tempo”.
Un’iniziativa organizzato dal centro in collaborazione con le associazioni culturali lametine Rotary Club, Lions Club e Convegno di cultura Maria Cristina di Savoia che, attraverso i rispettivi presidenti Domenico Galati, Rosina Manfredi e Filomena Cervadoro, hanno evidenziato la sinergia con Samarcanda nel nome della cultura e della solidarietà.
Con il ricavato di ogni cinquanta copie del libro, infatti, le associazioni porteranno avanti un progetto di vicinanza e aiuto a un bambino sfortunato.