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Fials scrive a Brunetta per l’avvio delle trattative contrattuali

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renato brunetta

Il sindacato scrive al Ministro della Pa: “Abbiamo ritenuto apprezzabili le dichiarazioni del Ministro Brunetta sull’avvio immediato e simultaneo del rinnovo contrattuale per il personale del comparto Funzioni Centrali e del Comparto Sanità, ma così non sta avvenendo e questo sta provocando forte reazioni di protesta da parte di tutti gli operatori sanitari”

Di seguito la missiva:

Se da una parte apprendiamo con viva soddisfazione che il Presidente dell’ARAN, Dr. Antonio Naddeo, ha convocato per giovedì 29 aprile, le OO.SS. rappresentative del Comparto Funzioni Centrali per l’avvio delle trattative per la tornata contrattuale 2019-2021, dall’altra c’è l’amarezza perché non è ancora pervenuta la convocazione per l’inizio delle trattative circa il rinnovo del Comparto Sanità che investe oltre 550mila operatori sanitari.

Abbiamo sempre ribadito e richiesto che il “Comparto Sanità” avesse un ruolo “privilegiato” sulla tempistica del negoziato con l’ARAN ed il Comitato di Settore Regioni Sanità e come necessitava concludere la trattativa prima dell’estate, come segnale di attenzione verso gli operatori sanitari che ancora oggi reggono l’impatto dello tsunami riversatosi negli ospedali e nei servizi territoriali durante questa pandemia.

Abbiamo ritenuto apprezzabili le dichiarazioni del Ministro Brunetta sull’avvio immediato e simultaneo del rinnovo contrattuale per il personale del comparto Funzioni Centrali e del Comparto Sanità, ma così non sta avvenendo e questo sta provocando forte reazioni di protesta da parte di tutti gli operatori sanitari. Non è possibile perseverare con la prassi della definizione dell’intesa contrattuale per il personale delle Funzioni Centrali e per ultimo quello del Comparto Sanità imponendo nelle parti normative, giuridiche ed anche economiche quanto definito negli altri comparti pubblici.

Questa volta non ci stiamo, ben consapevoli delle enormi attese di tutti gli operatori e professionisti sanitari e come l’immediata apertura del rinnovo contrattuale per il personale del comparto sanità deve essere la leva indispensabile per gestire le risorse umane e attuare politiche che puntino alla qualità e al miglioramento dei servizi e alla valorizzazione degli stessi operatori.

A fine mese, con il documento del Recovery Plan avremo la possibilità di chiudere la grande stagione dei tagli in sanità e di aprirne una di investimenti per portare avanti quelle riforme che possano rendere il nostro servizio sanitario nazionale più forte per affrontare le sfide del domani, nella consapevolezza che il SSN italiano è un servizio di qualità di cui andare orgogliosi ed il merito prevalente va riconosciuto agli operatori sanitari e non solo dimostrato in questa grave situazione pandemica. Abbiamo condiviso ed apprezzato quanto definito tra Governo e Confederazioni Sindacali con il Patto per l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione e coesione sociale ed in particolare pervenire, dopo oltre 20 anni, alla revisione del sistema di ordinamento professionale del personale e la progressione di carriera con investimenti sul bilancio 2022.

Un rinnovo contrattuale che riconosca la professionalità di tutti i dipendenti del comparto sanità, con un diverso sistema ordinamentale, rispetto all’attuale, che identifichi le diverse competenze e il loro sviluppo di carriera, il grado di autonomia e responsabilità affidate, la capacità di programmazione e di gestione e che preveda una retribuzione adeguata e premiante che mantenga equo il rapporto tra competenze e trattamento economico in linea con gli altri paesi europei.

Un nuovo sistema per rispondere in particolare ai vecchi e nuovi bisogni assistenziali della popolazione, in grado di aprire nuovi spazi per l’evoluzione professionale e la riqualificazione delle competenze richieste dalle attività svolte in relazione alle rinnovate e specifiche necessità di esigenze organizzative e funzionali, assicurando, di converso, ai dipendenti e professionisti della salute nuove opportunità di crescita e valorizzazione professionale Come riteniamo sia necessario introdurre una nuova disciplina normativa, giuridica ed economica per le professioni sanitarie e sociali in linea con lo sviluppo degli incarichi di funzioni di responsabilità gestionali, oltre agli incarichi professionali per tutti, subito dopo il periodo di prova, come avviene per ogni singolo dirigente con i contratti dell’Area della dirigenza sanitaria e PTA.

Ed ancora e senza ulteriori indugi, in una convinta rappresentanza complementare degli Ordini professionali, sindacati e politica, pervenire al riconoscimento giuridico dell’attività libero professionale intramoenia per le stesse professioni sanitarie e sociali, nell’ambito del rapporto di esclusività, con l’estensione della relativa indennità di esclusività alla stregua della dirigenza poiché non si ravvedono più motivazioni di distinzione di ordine professionale normativo e giuridico.

Occorre dare certezze e, ovviamente, risorse adeguate ai rinnovi contrattuali e non vogliamo occasionali gratifiche come avvenuto recentemente con la legge di bilancio 2021 per le professioni sanitarie e sociali.

Bene la detassazione del premio produttività ma necessita, anche, la de-tassazione degli incrementi contrattuali stipendiali. Occorre, inoltre, superare gli attuali limiti normativi che si frappongono alla possibilità di incrementare i fondi per la contrattazione integrativa, per rendere possibile una nuova disciplina degli sviluppi economici interni che sappia, in modo parallelo e secondo un doppio canale di progressione valorizzare le competenze frutto della capacità di rispondere prontamente alle esigenze organizzative e funzionali sempre più complesse ma anche valorizzare l’esperienza maturata negli Enti ed Aziende Sanitarie, riconoscendo che l’anzianità lavorativa è un valore dinamico e non statico.

Riteniamo che sia di vitale importanza un radicale cambio di passo e per questo, rinnoviamo l’invito al Presidente del Comitato di Settore Regioni Sanità di inviare all’ARAN l’Atto di Indirizzo per l’avvio del negoziato contrattuale per il triennio 2019-2021, da subito, anche per il personale del comparto sanità.

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