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Ernesto Pontieri, Io storiografo insigne da Nocera Terinese

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Ernesto Pontieri

Intellettuale e accademico di grande fama, fu il pioniere della ricerca storiografica sui Normanni nel Meridione d’Italia

Pontieri da giovane

Ernesto Pontieri nacque a Nocera Terinese (CZ) il 4 settembre 1896, da Giuseppe, commerciante e Maria Carmela Statti. Frequentate le scuole dell’obbligo a Nocera e a Nicastro (ora Lamezia Terme), si iscrisse nel 1915 al corso di laurea in lettere alla Federico II di Napoli, dove si laureò divenendo allievo dello storico Michelangelo Schipa. Nel frattempo conseguì anche il diploma in paleografia e archivistica.

La carriera accademica e storiografica

Iniziò ad insegnare in diversi licei italiani (Lucera, Palermo, Catanzaro) e nel frattempo incominciò ad interessarsi di storia, di storia calabrese relativa all’età medievale e moderna. A soli trent’anni (1926), ottenne la docenza universitaria prima a Roma e poi e poi definitivamente a Napoli nel 1933. Nel 1926 convolò a nozze con la catanzarese Maria Mercurio, che lo lasciò vedovo l’anno successivo a causa del decesso sopraggiunto dopo il parto del suo unico figlio Giuseppe Mario. Gli anni trenta furono per il nostro anni intensissimi: nonostante l’adesione formale al fascismo (1926), resse con equilibrio la Deputazione di storia patria (in diversi ruoli, fino alla presidenza conclusa nel 1980). Amico personale del filosofo Benedetto Croce, fu relatore alla tesi della figlia Elena. Per interessamento del filosofo campano entrò nel consiglio direttivo dell’Istituto italiano di studi storici (1946). A questo impegni, negli anni ne associò altri. Infatti fu presidente anche della Deputazione di storia patria per la Calabria (1957-1972), dell’Accademia Pontaniana (1964-70) e più volte della Società nazionale di scienze, lettere e arti di Napoli. Nel 1949 entrò a far parte della prestigiosissima Accademia nazionale dei Lincei.

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Eletto per tre volte Rettore dell’ateneo partenopeo (1950-1959) si distinse per l’interessamento ad una modernizzazione della struttura universitaria (danneggiata anche dal secondo conflitto mondiale) che si associò ad un ammodernamento del personale docente già in atto. Dal 1967 al 1972 fu rettore de l’Università dell’Aquila. Da anziano curò la monumentale opera storiografica La Storia di Napoli in dieci volumi. Profondamente cattolico, gli ultimi anni li trascorse col figlio a Roma, dopo esser rimasto vedovo della seconda moglie la vicentina Ofelia Chiodi. Qui, mentre stava curando la stesura di un libro su San Bernardino da Siena, morì il 4 maggio 1980. Le sue spoglie mortali riposano nella cappella di famiglia del cimitero di Nocera. Legatissimo al suo paese natale, negli anni cinquanta favorì la nascita di una scuola per l’avviamento professionale nella agricoltura, nonché la creazione di una Fondazione famiglia Pontieri, che dava un premio in denaro per le ragazze povere.

Nocera Terinese (CZ), oggi

In parole semplici l’opera storiografica del Pontieri è importantissima per conoscere le vicende storiche della nostra regione in età medievale e moderna. Egli infatti gettò luce tra i primi in Italia fra gli storici interessati alle vicende meridionali dello nascita e dello sviluppo della presenza normanna e sveva, sulla dominazione aragonese, sulla congiura dei baroni, ai conflitti e ai movimenti di religione all’epoca della Riforma protestante e della Controriforma, con significative attenzioni al Settecento e all’Ottocento borbonico pre-risorgimentale, alle gesta rivoluzionarie del 1799, fino ai significativi contributi spazianti dalle vicende risorgimentali e post-risorgimentali, all’età contemporanea.

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Il saggio storico che scrisse nel 1948, Tra i Normanni nell’Italia meridionale, fu rieditato nel 1964 dopo che la prima edizione andò subito esaurita. Quest’opera stimolò un importante interesse per la storia del meridione d’Italia prima e durante la dominazione normanna, un filone tematico questo fino a quel momento quasi completamente trascurato e che stimolò l’attenzione di una vasta storiografia europea. A Pontieri la sua Nocera gli ha eretto un monumento  e una via, mentre strade intitolate al grande storiografo sono presenti anche a Settingiano (CZ), Lamezia Terme (CZ),  Fagnaro Catello (CS), Avellino e Benevento.

M. S.

 

 

 

 

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