Fisascat Cisl Calabria, Commercio: più ispettori del lavoro e meno liberalizzazione
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“Il mondo del commercio ha cambiato volto negli ultimi decenni”
Comunicato Stampa
“Sono oltre 120 mila gli addetti della Grande Distribuzione (Gdo) in Calabria. E diverse sono le segnalazioni che ci arrivano di situazioni insane o ai limiti della legalità”. Lo afferma il Segretario Generale Fortunato Lo Papa che spiega: “Quanto avvenuto qualche mese fa in un supermercato del catanzarese con paghe da miseria e soldi da restituire a fine mese, non è che la spia di un sottobosco di sfruttamento e ‘caporalato’, spesso non denunciato per il timore di perdere il posto di lavoro seppur sottopagato, senza diritti e scarse prospettive per il futuro, specie pensionistico. Ecco perché servirebbero maggiori controlli e più Ispettori del Lavoro”.
Lo afferma il Segretario Generale Fortunato Lo Papa che aggiunge: “Serve sicuramente ripensare la liberalizzazione del mercato del lavoro. L’apertura 356 giorni l’anno degli esercizi commerciali non trova risposta se non in una logica di profitto che schiaccia il diritto del lavoratore ad una buona qualità della vita, ad avere spazi per la famiglia, la salute e lo svago”, afferma il sindacalista che spiega come “il mondo del commercio ha cambiato volto negli ultimi decenni. Le botteghe e il commercio e al dettaglio hanno poco ossigeno lì dove la fanno da padrone le grandi catene e il commercio on line, con un progressivo svuotamento dei piccoli centri e una conseguente polverizzazione dei servizi”.
“Alle istituzioni, le associazioni datoriali e le aziende sane chiediamo un maggiore coinvolgimento dei sindacati, troppo spesso chiamati solo sul letto di morte e, allo stesso tempo, esortiamo i lavoratori e le lavoratrici ad avere una maggiore fiducia, affidandosi al sindacato per migliorare le proprie condizioni lavorative. All’interno di questo sistema – afferma ancora il Segretario – si inseriscono le opportunità offerte dalla Bilateralità a cui maggiormente il sistema dovrebbe fare ricorso, specie nel commercio. L’adesione delle imprese agli enti bilaterali comporta, infatti, la possibilità di fare acquisire nuove competenze ai propri dipendenti, ampliare le conoscenze su salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché accedere a piattaforme di welfare che tutelano i lavoratori e integrano il sistema statale”.