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Fisascat Cisl Calabria: stagionali, mancano dove le retribuzioni sono più basse. Subito un osservatorio

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Alla luce dei dati reperiti dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro l’istituzione di un Osservatorio risulta ormai improrogabile

Comunicato Stampa

“Lavoratori introvabili? Spesso mancano le competenze ma è anche vero che le aziende che accusano questa carenza sono quelle che pagano meno. Ecco perché serve un Osservatorio sul fenomeno”.

Fortunato Lo Papa, Segretario Generale Fisascat Cisl Calabria, mette alla corda possibili strumentalizzazioni sui lavoratori e propone la nascita di un organismo regionale con un focus permanente sul mercato del lavoro stagionale nel terziario che guardi al settore in maniera complessiva e punti a sanare questioni sospese da tempo, come quella della contrattualizzazione.

“La nascita di un Osservatorio – non è più rimandabile – anche alla luce dei dati diffusi dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro sulle aziende del settore turistico che vedono una media italiana del 76 % di imprese con irregolarità e la Calabria con province che raggiungono il 100 %. Dati gravi ed allarmanti che richiedono provvedimenti, ma che allo stesso tempo oscurano l’operato delle realtà sane”.

“Ci sono poi le stime di Etuc-Ces, la Confederazione Europea dei Sindacati  – spiega Lo Papa – che raccontano come le imprese in difficoltà a reperire lavoratori paghino fino al 23 per cento in meno rispetto alle altre. Ecco perché bisognerebbe verificare le reali condizioni di lavoro proposte nei settori tradizionalmente caratterizzati dalla stagionalità, come il turismo e la ristorazione, dove da diversi anni si assiste alla carenza strutturale di manodopera specializzata”.

“C’è molto da fare in un campo così strategico e allo stesso tempo fragile, ma l’asse nevralgico è la contrattazione collettiva. Con le parti sociali – afferma il cislino – lavoreremo affinché si arrivi a rinnovare tutti i contratti perché non è possibile che ci siano categorie con accordi risalenti ad anni e anni fa. L’inflazione alta e la crisi economica hanno messo in gravi difficoltà i lavoratori che con gli stessi salari si sono trovati a dover riempire il carrello della spesa. Ecco perché crediamo sia necessario concertare un meccanismo utile a recuperare la perdita di potere di acquisto ed a garantire il diritto individuale alla formazione continua per accrescere le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori, vero argine alla precarietà lavorativa».

“Le aziende – spiega Lo Papa – devono ricorrere agli strumenti formativi come quelli offerti dalla Bilateralità e dai Fondi Interprofessionali. Ma non solo. Pubblico e privato devono allearsi e garantire il più possibile capacità reddituale. Solo così si tutela il lavoratore e si rende più attrattivo il comparto. Non ci si può lamentare di mancanze e dei tanti “no” degli stagionali se non si permette di arrivare con serenità a fine mese e non si rispetta la dignità dei lavoratori”.

“In questo contesto il Patto per il Lavoro, invocato ormai da anni, sarebbe un ottimo meccanismo di salvaguardia del settore in quanto la Regione erogherebbe bonus assunzionali per incentivare le aziende turistiche affinché garantiscano l’apertura dell’attività per periodi più lunghi, con un aumento sia in termini numerici che di durata dell’occupazione degli addetti. Chiediamo – conclude Lo Papa – al presidente Occhiuto e all’assessore al Lavoro Calabrese di convocarci quanto prima”.

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